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Pubblicata il 20/09/2012
Ancora ricordo
l’incanto di villa Labirinto,
confusa nella nebbia novembrina,
l’umido muschio per il presepe,
l’ancestrale segreto del terriccio,
la vita sepolta dei minuscoli insetti
nel silenzio interrotto
dal crepitio delle foglie.
Siepi su siepi, sentieri tra sentieri,
l’ingannevole gioco di perdersi
nell’eco lontana della leggenda.

Ancora ricordo
l’incanto di villa Labirinto,
ma corre frenetico l’uomo verso lo schianto:
annunci, carrelli, automobili, tornelli,
strilli su strilli, strade tra strade,
stregato l’incanto, violato per sempre.
Solo una traccia della defunta magia,
l’eco lontana della leggenda riaffiora,
di colpo un nome già udito,
ma è solo la triste insegna di un cinema….

Ancora ricordo
L’incanto di villa Labirinto,
solo un miraggio, un mesto incantesimo,
il quieto silenzio fa spazio al deserto,
il deserto di oggi.
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Quasi ossessiva la ripetizione dei due versi iniziali e mi viene di ripensare a Pascoli, ma non era nelle tue intenzioni... Potrei citare il tema delle "Ricordanze" di Leopardi che mi sembra consono al desiderio di fotografare i ricordi della memoria. Comunque apprezzo la tua sensibilità che srotola immagini tenute segrete.

il 20/09/2012 alle 08:39

gradevole e suggestiva...
la ripetizione dei primi due versi fa sembrare il tutto un incantesimo e dona un non so che di musicale...
piaciuta,
A.G.

il 20/09/2012 alle 15:24

Grazie, volevo ricordare una vecchia villa in periferia della città di brescia dove ero stato da bambino a raccolgiere il muschio e dove ora c'è solo un triste centro commerciale e un multisala

il 24/09/2012 alle 09:43

Ho voluto creare una sorta di nenia...

il 24/09/2012 alle 09:44