PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/09/2012
Tornano come tarli
al chiudersi del giorno
quegli anni in quelle stanze
odorose di disinfettanti
tra armadi, protocolli
siringhe sterili,
orecchie sempre pronte
al murmure, ai ritmi del cuore.
Modulando la voce
per placare,
palpare muscoli
su mani pallide,
disposte ad ampi sorrisi
per uno sguardo donato.
Così anch'io dipingevo
tele velate, rosse
certe con aperture creanti ammirazione
altre grigie messaggere di dolore..
scorreva il pennello e il cuore
come un battito d'onda.
Ora la porta è chiusa
scendo il vuoto delle scale
stretta nel ricordo
di questo peso nel petto.
Fuggo con il pensiero
verso sentieri che conducono al mare,
dove la voce del mio spirito si accorda con il libero canto dei gabbiani.
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Dolcissima, questa poesia dove l'inevitabile costituisce un così grande dolore che solo la
speranza di un'altra realtà, forse ultraterrena, certamente psichica, consente di andare avanti.
Un sentiero nuovo e i ricordi saranno belli e dolci, com
e del mio spirito si accorda con il libero canto dei gabbiani.Frase stupnda.

il 19/09/2012 alle 17:43

Dolcissima, questa poesia dove l'inevitabile costituisce un così grande dolore che solo la
speranza di un'altra realtà, forse ultraterrena, certamente psichica, consente di andare avanti.
Un sentiero nuovo e i ricordi saranno belli e dolci, com
e del mio spirito si accorda con il libero canto dei gabbiani.Frase stupnda.

il 19/09/2012 alle 17:43

devi avere amato moltissimo il tuo lavoro e anche i pazienti ai quali restituivi il sorriso o eri costretta a dare dolore, soffrendo tu per prima.
abiti al piano sopra dov'era lo studio medico? certo dev'essere un gran dolore passare ogni volta che esci di casa davanti a quella porta chiusa......immagino e imagino la tua fuga verso il mare, in cerca di un lenitivo.
la trasmetti tutta la tua sofferenza e nostalgia.
piaciuta veramente tanto.
baci
eos

il 19/09/2012 alle 19:37

Un canto che ritorna nella mente al tuo lavoro, tra pazienti, disposti ad ampi sorrisi per un tuo sguardo donato.
Ora che la porta è chiusa ,
provi ancora,
una stretta al cuore.e ti avvii
verso il mare, per liberare il tuo spirito
come canto di gabbiani.
Cara Ninetta,versi descrittivi,
che ho molto gradito.
Dora

il 20/09/2012 alle 06:00

incredibile..
sai sempre emozionare come nessuno nelle tue composizioni...

"...Così anch'io dipingevo
tele velate, rosse
certe con aperture reanti ammirazioni
altre grigie messaggere di dolore..."

E' la parte che prefreisco e che più sento...
il finale addolcisce il tono della lirica
quasi come se lo spirito avesse compreso le incertezze,malicnonie, tutto il negativo e si fosse alleggerito, come i gabbiani...
stupenda,
brava come sempre ninetta,
ciao
Andrea.

il 20/09/2012 alle 15:10

grazie Lorenzo,veramente un bel commento.
un abbraccio
ninetta

il 20/09/2012 alle 16:27

non ti si può nascondere nulla..
un forte abbraccio
ninetta

il 20/09/2012 alle 16:29

un forte abbraccio
ninetta

il 20/09/2012 alle 16:29

è un piacere per me il tuo gradimento.
baci
ninetta

il 20/09/2012 alle 16:31

grazie , caro Andrea.
ninetta

il 20/09/2012 alle 16:32

Notevole, molto bella, incantevole e stupenda la chiusa nelle mie corde... il mare che ti solleva da ogni dolore...
bravissima ninetta...
baci
ela

il 20/09/2012 alle 17:53

il mare ,lo amiamo follemente.
ninetta

il 20/09/2012 alle 20:04

Cosa posso dirti dopo tutti questi commenti.
Mi complimento con te ninetta per questa favolosa poesia.
Tanti baci e buon W E .
Marì

il 22/09/2012 alle 06:59

grazie cara, buona domenica anche a te.
baci
ninetta

il 22/09/2012 alle 21:11

DIECI E LODE!!!

il 25/09/2012 alle 01:52

grazie cara..
ninetta

il 29/09/2012 alle 23:16

Molto Bella

il 03/03/2019 alle 16:15

grazie Ginni.

il 05/03/2019 alle 17:41