Non rammento antichi diverbi fra noi, come tu accenni in un commento ad una delle mie ultime poesie, perchè ne ho fatti così tanti e con tanta gente che sarei un Pico della Mirandola se me li potessi ricordare.
Trova buona quest'ultima tua composizione, e non mi spiace neppure quel verbo "upupare", neologismo che fa comprendere il suo significato nel contesto della poesia.
splendida! ogni verso un gioiello..malinconia...ma tanta voglia di ricominciare.
bravissimo
ninetta
Stupenda questa tua, una fra le tue più belle che ho letto. Sembra di vivere con te il suono secco della ghiaia, lo stropicciare della foglia riarsa.... e mi piace tanto l'ultimo verso, una cosa che vorrei fare spesso per consolarmi un poco.
Piaciutissima....bravo Andrea.
Ti abbraccio,
ela
Il dolore trova stranamente conforto nella solitudine, nel silenzio e assenza di voci.
Ha bisogno di essere metabolizzato e per questo non negato, ma vissuto fino in fondo
Ci sarà la rinascita poi, come avviene anche per la natura……Nuova primavera seguirà all’autunno
ma c’è bisogno dell’inverno perché essa possa avvenire.
Bello, toccante il tuo autunno-inverno dell’anima.
Ti abbraccio
Eos
Quando il passato rischia di oscurare il presente tanto vale non riprenderlo...
ti ringrazio delle belle parole, specie dette da parte tua...
e mi consola la tua approvazione per "l'upupare"...
un saluto,
A.G.
traovi...
beh ti ringrazio davvero ela,
son felice che ti sia piaciuta.
Ti abbraccio pur io
Andrea.
nella pace si ha la possibilità di elaborare e meglio risprendersi a mio parere...
solo un appunto...per me l'inverno è primavera...per cui attendo solo la fine dell'autunno...
grazie eos,
felicissimo del tuo passaggio,
ti abbraccio
Andrea.
Con questa tua Andrea sei un poeta affermato,
versi toccanti e piacevoli.
Buon lunedì
marygiò
così è troppo...poi tu sei di gran lunga più brava...
grazie mary
un felice lunedì ed inizio settimana
Andrea.