Qui è la solitudine che parla
a d'un muro che sa tutto di me
mentre fuori dalla finestra il vento batte
con la pioggia che instancabile cade.
Non li vedo ma so che son lì.
E tutto sembra così strano nell'aria
e non resta che domandarsi il perchè
mentre l'ombra sfoca il lume
che muore al tuono.
Tutto buio allo scontrarsi di due voci,
lo sfogo d'un malessere lontano
con il ringhio d'una radio a pile.
Una candela prende respiro
e l'ombra pare l'incubo incombente.
Vecchie pagine del Leviatano
paiono suggerire verità già sapute
e l'amarezza della parete fredda
sembra già un ricordo vuoto.
Non resta che l'odore della terra
a consumate ore di pianto;
fuori ancora notte abbandonata dal giorno.
Un quadro alla parete da osservare
invita ad entrare in nuove stanze
che sembrano già note ma così strane
perchè non c'è ricordo di loro
come non ci sarà di me.
La solitudine tace ad un muro
ma dentro grida in cerca di vita.
A.G.
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