Andare per viuzzole impolverate
osservare il nebuloso volto del cielo
Sentire lo scricchilio della foglia al ramo al soffiare del vento
annusare i vapori invisibili di girasoli dormienti
cigolare dei sassi ai passi e il battere della goccia alla pozza distante
toccare la ruvida pelle del tronco abbandonato
accarezzare la morbida barba del muschio bagnato
sfiorare il filo della ragnatela appesa all'infinito
ascoltare il fragore del tuono al monte lontano
i versi di upupe, tordi, rondini e mille più uccelli
sino all'incanto del corvo che spiove sulla collina dorata.
Tutto questo e capire di non esserlo
appassendo poco, lentamente,
a fiocchi di pallido sole
nell'infinito perdersi della voce.
A.G.