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Pubblicata il 09/08/2012
Nessun nome senza voce…
lettere vane per parole vane,
sorridere al cielo e piangere sulla terra
tra volti di pietra maceri di verdi lacrime.
Era tra l’ovest e il sud
ove moriva il sole l’avanzare d’un bianco uomo;
Zio Garbin tornava
con occhi da gentile pazzo.
L’ora muta della luna già batteva,
ed era l’immensità dell’edera
a rilucere nell’ombra d’una brezza già lontana.

A.G.
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