Trascorro le giornate nel paese dalla terra nera.
Le risa della gente che vengon dal borgo
sanno ormai di silenzio,
troppo stanche per mormorare
troppo aride per crescere
in questo prato ombroso.
Forse le cicale sanno...
ma nascondono tutto nel loro melodioso vivere
tra gli alberi odorosi.
Tanti perchè persi nel cielo
come le ciliege sulla cima della fronda,
irraggiungibili da normali mani
e li restano,
morendo nella solitudine.
Tutt'intorno gli allori frusciano
giocando col vento
regalandogli l'odore della luce d'estate
che tanto schianto lascia allo sguardo.
Lontano,
ove la linea d'ombra s'increspa
il cielo arrossisce.
Solo il sole nel suo morire dona bellezza.
Ora le nubi iniziano a mormorare,
annunciano segreto un pianto
che diluirà il silenzio del mio animo
col suo fragoroso canto.
A.G.