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Pubblicata il 28/10/2002
Giunti, che il tuo passato fu,
ricordar si volle della fanciulla del di remoto.
Ora è il tempo che l’ hai perduta,
ed invano invochi il suo amore,
nella lucidità lontano da droghe.
Voglio perdermi nel profumo della tua pelle,
mentre le tue labbra carezzano il mio corpo.
Baciami ancora, ancora e ancora;
e quando ogni tratto della mia pelle avrai baciato,
tu, baciami ancora.
E se qualcuno afferma che baciare è peccato,
tu, baciami ancora.
E quando ti diranno di lasciar stare ogni cosa,
tu, baciami ancora,
ma con tutta la passione che il tuo corpo ha da offrire.
Un bacio ed una carezza,
ancora una volta ti vorrei, poter sentire ancora
il tuo calore, il tuo odore.
Mi manca tutto di te,
i tuoi sorrisi, i tuoi occhi,
il tuo corpo che sentivo stringersi al mio
quando mi abbracciavi,
la tu guancia unita alla mia.
Mentre il mondo intero capiva ciò che provavo,
tu, ignaro, continuavi a stringermi.
Adesso che i miei occhi sono lontani dai tuoi,
piango la tua mancanza.
Ardua è la scelta fra voi, la mente ed il cuore si scontrano,
la ragione e l’istinto, non riesco a domarli.
Sono come una fanciulla,
trafitta dal primo dardo dell’amore.
Gli eventi ti sfiorano, come un freddo vento,
che la tua pelle percepisce appena.
Lentamente ti toccano, e tu,
non li fermi, non ti muovi,
non hai la forza di chiamarli.
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