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Pubblicata il 02/05/2012
Del tempo che muta e canta
il verso triste avvolge e stringe il cuore.
Il dissolversi del sole accoglie il grigio
e nubi d'ombra oscurano il guardo stanco.

Nella vuota casa dalle pareti assorte nel silenzio
vive il velo leggero e angusto della polvere
che come l'imatio del tempo antico
ricopre il vergognato volto d'uno specchio.

Mosche esauste giacciono
su pane avanzato dalla notte.
Lacrime sospese d'un lavabo cariato
gocciolano in istanti solitari per la nera gola.

Ragni dagli occhi infiammati
percorrono tele di morte e tempo
ove ignare vittime soffocano lentamente.
Tavoli cedono alla voce di tarli affamati.

Rancidi vapori di latte nero
aleggiano nell'aria penetrando
la pelle di divani disfatti dalle tarme.
La pace del decadimento avvolge il mondo.

Un cesto di frutta imbachisce lentamente
mentre formiche eccitate consumano briciole.
Tristemente blatte in processione
si nascondono all'ombra più nera d'un letto disfatto.

Del tempo che muta e canta
il logorio della sua voce sconvolge l'animo.
Tutto decade preda dell'indifferente sguardo
d'un cuore inaridito dal male.
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Caro Andrea,
se non ti conoscessi un pochino (almeno spero) direi che l'esame di stato ti sta incupendo in maniera drammatica...
Invece stai scrivendo stupendamente usando le parole ed i tempi e la metrica poetica ed è palese che ti stai divertendo e stai impartendo lezioni di .....semiotica ermeneutica.....
Non posso non far risaltare ciò che mi ha fatto impazzire leggendo; adesso lo trascrivo:
.......................................
Ragni dagli occhi infiammati
percorrono tele di morte e tempo
ove ignare vittime soffocano lentamente.
Tavoli cedono alla voce di tarli affamati.
...........................................................

Da sballo,

post hoc, ergo propter hoc.


romeo.

il 02/05/2012 alle 23:32

Forse un poco incupito lo sono...ma non è questa la causa delle recenti poesie.
Non so se sto usando la metrica poetica,
per quanto mi concerne tento di non essere legato a metrich ben definite.
Semiotica, semiotica....quale segno ti spinge....
Ti ringrazio del passaggio e dell'apprezzamento
Romeo, e volendo esser sincero non ho ragionato su questa poesia in una visione semiotica, se così pare l'ho fatto implicitamente, ma ti ringrazio lo stesso.
Un saluto caro,
vale,
Andrea.

il 03/05/2012 alle 15:26