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Pubblicata il 19/04/2012
Che il tuo ventre sia il mio guanciale
e la porta del mio respiro,
leoni rossi, leoni verdi,
sognano su collane di parole.

Il tetto cede alla folgore
sull’amaca sospesa nel vuoto,
fra due silenzi e un temporale.
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grazie del sogno indotto! :-)

il 19/04/2012 alle 09:16

..Sursum corda! Res, non verba!


Ave,


R.

il 19/04/2012 alle 09:39

m'ha rapito il cuore, rich.

il 19/04/2012 alle 09:46

Ave, Immortalis te salutat.

L.

il 19/04/2012 alle 10:56

Tibi gratus! :-)

il 19/04/2012 alle 10:59

è così evocativa...soprattutto la seconda strofa, che rapisce davvero il cuore...
ciao Lowen
eos

il 19/04/2012 alle 12:10

grazie, plaudo alla scelta! :-)
Ciao Eos!
Lowen

il 19/04/2012 alle 12:31

grazie, è il mio lato migliore... :-)

il 19/04/2012 alle 12:32

che bravura!
ninetta

il 19/04/2012 alle 12:38

grazie Ninetta, gentilissima!
Lowen

il 19/04/2012 alle 13:00

Dalla prima tua poesia che ho letto hai fatto un percorso unicamente in salita.
Molto bella, l'aria onirica ma che ispira il reale.
I versi finali sono tra i miei preferiti, anche se come ho detto, tutta la poesia è bella.
Un caro saluto
Andrea.

il 19/04/2012 alle 18:48

mi piace il "percorso in salita"... dall'alto si vede lontano e s'impara a camminare... :-)
Grazie per il tuo apprezzamento,
a presto!
L.

il 19/04/2012 alle 19:35