ma Spugna non era il secondo di capitan Uncino?
non incendio ma calore, vivere da adulti diventa sempre così, apprezzata dal semianarchico rich.
ogni tanto bisogna appiccare qualche incendio per sentirsi ancora vivi dentro..per sentire che il nostro cuore è ancora capace di bruciarsi e che non è un puro sasso....
farsi spugna e assorbire tutto il bene e il male che c'è nel silenzio della notte e poi restituirlo sottoforma di poesia...è vero, un poeta forse non vive per se stesso, forse "sacrifica" se stesso sull'altare di un'umanità che probabilmente se ne importerà poco dei suoi versi...ma se si riesce a raggiungere anche pochissimi cuori, a dialogare anche solo con pochissimi, allora si è dato un senso alla propria vita...che cmq è fatta di dolore senza senso. Ma il dolore, e anche la gioia, condivisi trovano senso proprio nella condivisione. Mi sono un pò (tanto) attorcigliata nell'ultima frase, spero si capisca cmq ciò che volevo dire.
bella e piaciuta tanto.
ti abbraccio
eos
A parte la musicalità evidente di questa tua.
Dico che mi piace molto:
"Si può viver di poesia
solo dimenticando
la tua vita".
E poi tutto il resto perchè anche io non so più...
Un caro saluto.
Alessia
E' un processo osmotico, la conoscenza, che tu assorbi attraverso i vari filtri della Persona che si pone davanti all'Oggetto in sé e, analizzandolo, ritrova il suo riflesso. Ma le risposte sono molteplici e la realtà stessa si perde, ma certamente NULLA è mai sprecato, "nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto muta"...
Un abbraccio
Axel
tediato mai, anzi...mi ha colpito quello che hai detto sulla forza dei sentimenti...è un groviglio, spesso sono tentato dalla sublimazione, ma è chiaro che devo ancora rifletterci..grazie Kosè
dopo Paperopoli anche spugna e capitan Uncino...non me ne va bene una, ultimamente....grazie incendiaria e semi-anarchica Rich
Puro sasso mai...quella sì che sarebbe vera morte....ma un fuoco sempre acceso, non distruttivo, sarebbe il mio ideale...grazie Anna
Io distinguo il dolore...il dolore dell' ego è dato dai nostri casi personali, che spesso si traducono in mero vittimismo, e quello è un ostacolo secondo me....il dolore come esseri umani, quello che riguarda la nostra "finitezza" è inevitabile, ed è anzi arricchente, secondo me..dolore "creativo"...grazie cara eos, ho capito benissimo quello che volevi dire...ti abbraccio
grazie per la musicalità, ed anche per il resto..un saluto caro anche a te Ale
condivido in pieno caro ax, e proprio nell' accettare il mutamento il piu' grande ostacolo, in genere, per me, il cambiamento tra le mani ti lascia solo le cose veramente importanti....un abbraccio, e grazie
Quante volte ho pensato anch'io
di diventare spugna per assorbire
il bene e il male e poi buttarlo via.
Un piccolo fuocherello nel cuore ci vuole
per far rivivere un amore nuovo.
Tu caro Arturo sei pieno di gioia dentro.
Ti mando un mio sorriso.
Marygiò
Hai utilizzato una spugna
che assorbe,
per evidenziare un concetto di
interiezione che esprime
un moto dell'animo,
tra dolore, gioia,e perchè no ,
anche di meraviglia,
quando nel silenzio della notte,
ti lasci andare nella piacevolezza
di scrivere poesia...
e dimentichi te stesso!
Complimenti Arturo,
questa tua l'ho molto sentita!
Buona domenica!
Dora
sempre per la mia mania di capire...in effetti cara Dora è proprio quello che tu hai evidenziato il concetto che volevo esprimere...grazie
buona domenica anche a te