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Pubblicata il 16/02/2012
Odo, in cor tuo battito imperituro,
medito gioie rese trionfanti, peculiarmente inanimate,
cieco, m'accorgo d'esser innanzi all'infinito e desto del tuo profumo, m'accascio e spero.
Il divenire non m'appaura ma esser puro ai tuoi occhi mi grazia l'anima,
il nulla mi circonda e il trapasso irrompe senza alcun presagio.
Gioire, soffrire,e' cio' che resta del mio piu' fievole disincanto
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