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Pubblicata il 29/01/2012
E dinanzi all'or che tace,
l'amor mio fuoco divampa,
di stelle e bagliori acceso,
c'onde a 'splorar la notte
s'appressa a corteggiar sua luna.

Immobil sua distesa,
mirar sue vesti,
e suadenti penombre ambrate,
liscie e levigate
d'amor vissuti.

Ed io d'occhi ricolmi
d'amor sì fuso
in crogiuol di sangue e ardore
struggente e attonito
il mio saluto onesto porgo.

E avuto sol ora
lambito il solco,
al vacillar nel crater sprofondo
muto ed inconsciente
al tenebroso sguardo.

Or non v'è più l'animo mio
s'avuto e sperso nella notte
manto di strida e canti
in sentier divelti.

Al dunque ripresi l'viaggio,
com'oasi al dissetar straniero.
ceduto al mondo
ciò ch'ormai più sento.

E più non tacere
e più non dire.
D'ormai s'è spenta
fioca luminaria
del mio d'Amor cammino
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Perbacco!

"C'onde a 'splorar la notte"

con tutta la buona volontà non sarei mai riuscito
a pensarlo, né a scriverlo......


Complimenti!

Cantorom.

il 29/01/2012 alle 14:29

Ah ah ah...grazie.
Eppure... era solo un piccolo assaggio.

;-)

il 29/01/2012 alle 23:01