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Pubblicata il 28/01/2012
Il diritto di vivere
il diritto del pane
il profumo sacro
elementare
del giallo grano
del suolo che calpesti
di questa terra madre
solida
nutrice
corporale.
Un serpente
striscia e divora
lentamente..
a volte celermente
quello che possiedi
lo mette nella pelle..
L'enigma della vita
lo trasformiamo in mito
troppe sono le favole..
almeno per sognarla un'altra vita.
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bella, almeno il pane almeno....

il 28/01/2012 alle 13:06

concordo con il senso della tua lirica,
la sintesi finale è perfetta: "L'enigma della vita
lo trasformiamo in mito
troppe sono le favole..
almeno per sognarla un'altra vita." "
Un abbraccio
Ax

il 28/01/2012 alle 13:29

ninetta riflessiva....mmh...
davvero un ottimo pesiero.
Tutto si rovina un po colpa dell'uomo, un pocolpa di non so chi, e il pane davvero diventa l'ultima risorsa. Ma ci sarà sempre, si spera.
Gli ultimi 4 versi li trovo i più intensi e veri.
davvero piaciuta, tutta quanta
un caro abbraccio
Andrea.

il 28/01/2012 alle 14:19

nelle tue ultime poesie, che ho letto varie volte e mi scuso di non aver ancora commentato, avverto un cambio rispetto alle precedenti.........sempre e cmq bello il tuo scrivere, però avverto come una presa di coscienza, malinconica ma "virile"...come a dire la vita inganna e fa male, calpesta i nostri sogni, le nostre illusioni, segna il nostro viso e appesantisce il nostro corpo senza che nulla si realizzi...ma arrendersi mai, saranno anche troppe le favole che ci raccontiamo per esorcizzare i demoni, troppe per poterci credere... ma abbiamo bisogno di sognarla un'altra vita, che sia in spirito o carne non importa, o almeno non tanto, ma senza questo nostro pazzo sogno, cosa sarebbe vivere?
non so se ho capito, ti sento in fase evolutiva...ti dico solo che sicuramente il tuo scrivere ha un fascino in più per me.
baci
eos

il 28/01/2012 alle 14:39

Cara ninetta,
hai messo in una composizione poetica molto
forte e nello stesso tempo molto dolce
la situazione in cui stiamo annaspando....
Ci vogliono togliere tutto ma il potere ha sempre temuto
i poeti e si è sempre sollazzato con i buffoni.....
Prima o poi non la sogneremo un'altra vita ma la vivremo
accanto alla persona che vibra sulla nostra frequenza.

Ciao.

il 28/01/2012 alle 16:33

è veramente grave che molti non abbiano l'essenziale..
ninetta

il 28/01/2012 alle 18:47

grazie Ax, lieta del tuo passaggio.
un abbraccio
ninetta

il 28/01/2012 alle 18:48

grazie Andrea per il tuo bel commento.
ninetta

il 28/01/2012 alle 18:50

mi piace ciò che dici, un'evoluzione? si,può essere..
grazie del tuo bel commento.
Un abbraccio
ninetta

il 28/01/2012 alle 18:58

grazie fabio.
un caro saluto
ninetta

il 28/01/2012 alle 18:59

Si! caro Cantorom..è proprio come dici.
Saluti cari
ninetta

il 28/01/2012 alle 19:05

Almeno il pane lasciatecelo perchè se ci fate morire non avrete più chi vi mantiene.
Cara ninetta la politica e la società sono molto sporche.
Cerchiamo di sognare un mondo più onesto forse solo nelle favole.
Sei una cara amica sempre attenta e luminosa.
Un abbraccio.
Giorgio

il 28/01/2012 alle 21:23

se non hai nulla sei nessuno...se non hai il pane ti senti ancora di meno...molti mali della società sono proprio legati alle grandi disuguaglianze nel suo interno..tutti se vogliono devono avere un lavoro per vivere.
grazie Giorgio.
un abbraccio
ninetta

il 28/01/2012 alle 23:05

Se manca il lavoro ad un padere di famiglia
manca il pane quotidiano.
Brana ninetta versi appropriati.
Buona domenica.
Marygiò

il 29/01/2012 alle 08:56

grazie Mary.
Buona domenica anche a te, di cuore.
ninetta

il 29/01/2012 alle 09:08

Il diritto di vivere almeno con il solo pane,ma se manca anche il pane è finita.Spero che questa tua poesia abbia un effetto politico dando il senso del diritto di sopravvivenza con il lavoro,perchè se manca il lavoro non hai i soldi per comprare il pane.Potremmo commentare a lungo la cosa ma finisce quì con un caro saluto,eclisse.

il 29/01/2012 alle 23:56

Grazie eclisse , il tuo commento è molto appropriato.
Un caro saluto
ninetta

il 30/01/2012 alle 11:57

Mi era scappata questa. PH ripropone quelle degli amici che non si è riusciti a leggere. È una poesia molto bella perché riflessiva e veritiera. Complimenti Bello il tuo modo di scrivere. Abbraccio Fabio

il 13/05/2016 alle 00:31