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Pubblicata il 23/01/2012
Sono il ninnolo di cartapesta che sorride,
la ballerina mentre gira stanca sul carillon
sono la chitarra scordata e poi dimenticata
sono il fiume senza piena,
il fuco senza Regina
la pianta senza foglia
il pianto della follia

Vago - forse sono -
eterea luce afona
che s’inchina al volere della notte

Sono - ma non mi arrendo -
una meretrice in cerca di ristoro
come se di colpo
avessi ritrovato l’uomo (il mio uomo).

Sono - forse vago -
nel nulla come chimera

Vago è il pensiero
che cammina strisciando
insinua la luce
- forse -

- Sono -
dunque penso
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ammirevole lettura che sobilla l'anima
un caro saluto
ninomario

il 23/01/2012 alle 09:51

letta con immenso piacere, la chiusa cartesiana è magnifica.
Un saluto
Andrea.

il 23/01/2012 alle 18:43

anche se invertita, assai più vera così

il 23/01/2012 alle 18:43