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Pubblicata il 11/01/2012
Crudele il tempo che passa sulla pelle
Crudele è il guardarsi in uno specchio senza più la voglia di vedersi
Ora che le rughe lineano il viso
Lo solcano scrivendo la tua storia
La bellezza si è stinta assieme ai tuoi capelli
Ormai nessun’uomo ti cerca più
Sono passati i tempi dei tuoi sorrisi adescatori
Quando le altre donne ardevano d’invidia
La tua vanità si è fermata in mani tremanti
Tu che collezzionavi amori tra velluti e sete
Tu che raccoglievi cuori e li gettavi un pò più in la dei tuoi occhi
Sei legata al mondo con un filo sottilissimo di ricordi
Avresti dovuto sposare uno di loro
Non pensare che chi ama per sempre amerà
Si dice che gli occhi non ivecchino mai
Ma sicuramente perdono di vitalità
Non comunicano più
Si fanno pallidi alla luce del sole
Forse le lacrime rimangon le stesse
Anche loro stanche di cader giù
La vita come una favola a puntate non ancora scritte
Avvolte bella e sognante
Altre paurosa e bastarda
Non ti resta che qualche lettera da rileggere di un vecchio corteggiatore
Mentre sorseggi la tua camomilla nel salotto accanto al camino
Non ti resta che aspettare la morte
Che arriverà puntuale a toglierti dalla solitudine
Ti guardi allo specchio e vedi ancora quella splendida fanciulla che sorride
Che se ne frega del mondo e delle sue paure
Che morde la vita e si lascia carezzare le gambe
In gioventù vanitosa e sciocca incurante della vecchiaia
E adesso che è qui
Solo un pugno di rimpianti in un cuore che perde colpi!
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ti sto leggendo da qualche tempo ma solo oggi mi sono sentita davvero in grado di dirti che alcune tue immagini riescono a folgorare chi legge...tanto sono belle!

il 12/01/2012 alle 07:32

non mi ripeto. bravo.

il 12/01/2012 alle 12:28