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Pubblicata il 03/12/2011
Ha palpiti sospesi
il buio che la notte tinge,
è attesa d’un raggio che ferisca,
che colpisca questi vuoti
denudati come marmo funebre.

Non c’è appiglio
ai bordi del luccicar di stelle,
soltanto un sottofondo
di rumori accompagna il nero,
una stasi in cerca della luce.

Il sole sta nascosto,
anch’esso indugia a divenire
e la mia veglia ascolta
l’affanno della terra chiusa
in un’oscurità indolente.
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quanto mi piace come scrivi!
ciao
lilli

il 03/12/2011 alle 13:01

l'ho trovata per caso e mi meraviglio per la poca attenzione che ha avuto...è una poesia molto bella

il 08/12/2011 alle 23:24