Ha palpiti sospesi
il buio che la notte tinge,
è attesa d’un raggio che ferisca,
che colpisca questi vuoti
denudati come marmo funebre.
Non c’è appiglio
ai bordi del luccicar di stelle,
soltanto un sottofondo
di rumori accompagna il nero,
una stasi in cerca della luce.
Il sole sta nascosto,
anch’esso indugia a divenire
e la mia veglia ascolta
l’affanno della terra chiusa
in un’oscurità indolente.