la fine di un amore...questo mi viene da pensare, tutto il disincanto, la noia, il nulla che arriva quando appaiono i giochi di potere, e finisce il sogno, la spinta istintiva e piena di speranza verso l'altro...ma forse è solo una delle possibili interpretazioni, in ogni caso è molto triste, molto bella...un abbraccio caro
Sì, l'intento primario è quello che hai ben recepito, ovviamente il senso si può dilatare a tutto quello che si perde o si abbandona per le combinazioni ambigue del fato che interviene nel nostro agire.
Un caro saluto e un grazie di cuore!
Ax
è tutta piena di suono, sfugge di continuo ma non si slabbra, rimane nel cervello come un timpano a richiamare l'imponderabilità del mondo, l'ultima strofa chiude in maniera magnifica. rich.
ci vedo la lotta tra razionalità e spiritualità, tra le ragioni della mente e quelle del cuore...la mente ci indica il nulla oltre la vita, il cuore non si rassegna e cerca un oltre che ci dia l'immortalità, la possibilità di essere eterni...l'amore è la più dolce e la più crudele delle illusioni, l'amore inteso in senso lato, per la vita, noi stessi, il mondo e anche quello di coppia...illusione che ci permette appunto di essere eterni e "curare", dare un sollievo a quest'ansia di infinito, insensata e irrazionale che abbiamo...ma l'amore inganna, ci inganna, "attorno al sole si consumano liturgie ultraviolette", quasi un senso religioso, sicuramente spirituale quello che ci fa sentire "le radiazioni" non visibili agli occhi ma che ci ustionano ...eppure le cerchiamo, le desideriamo come in un sacrificio religioso di noi stessi.
e dopo ci rendiamo conto che non l'immortalità dell'anima ci assicura l'amore ma dolore e finitezza..."recitiamo", "interpretiamo" la vita convinti di essere Regina( simbolo appunto dell'immortalità dell'anima), ma il destino bara e ci accorgiamo della cosa solo quando l'amore finisce, allora prendiamo atto di esserci solo illusi: possiamo essere solo e necessariamente Re, concreti e faremmo bene a non oltrepassare il confine che la logica ci impone..mi fa pensare alle colonne d'Ercole e al naufragio di Ulisse....
sinceramente penso che sia preferibile tentare il varco, amare e anche naufragare piuttosto che rimanere nei confini, seppure da Re.
mi è piaciuta superlativamente, per immagini, metafore, controcanto e canto e per ciò che suggerisce: saranno pure "ridicoli verbi"...ma coniugarli è ciò che dà senso alla vita.
ti abbraccio
eos
e in tema di Re e Regine, principesco il tuo commento, che mi gratifica davvero perché se uno scritto di poche righe scaturisce così fiorite considerazioni, mi sento veramente appagato.
Grazie della tua attenta lettura,
Ti abbraccio caramente
Ax
Ora dopo i precedenti commenti e soprattutto dopo quello superlativo di eos, meschina me, preferisco sorvolare sulle mie considerazioni interpretative e farti solo i miei ammirevoli complimenti per il controcanto e tutti i versi,ma soprattutto per la chiusa.
Sei più che bravissimo, potresti solo essermi maestro nel poetare e così superbamente.
Un grande abbraccio,
helan
ps: superfluo dirti che è bellissima e mi è piaciuta moltissimo!!!
mia cara Helan, non c'è nessun maestro qui, abbiamo tutti quanti il grande dono dell'individualità e di contribuire con i nostri colori a creare un arcobaleno di bellezza e sentimenti dove ogni singola sfumatura ha il suo peso e rilievo.
E, contrariamente a quello che tu pensi, commenti come il tuo mi sciolgono il cuore...
Un bacio
Ax
Stupendo poetare in bilico sul baratro tra due mondi distinti e al tempo stesso confusi. Adoro questo imbìprobabile bilico e lo stabile equilibrio che lo governa nelle tue poesie.
come un cosmonauta ogni tanto scendi sulla terra e ci gratifichi del tuo delizioso verbo.
Grazie per esserci!
Bacini
Ax