PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/11/2011
Non capisco
se desideri piú la veritá
o il mio sedere.
Spero entrambi:
come il cielo azzurro
cosí i miei occhi verdi.
Sai scrissi una poesia su J.Lo.
durante la gita scolastica della prima liceo:
foto di gruppo sulle scale di una cattedrale,
primo bacio, iniziazione a droghe lievi
e notti insonni in alberghi con poche stelle.
Lessi i miei versi
al destinatario e mittente
di quel bacio
e lui che portava sempre la maglia del Bologna
m’ascoltava attento ma non capiva niente.
In quei giorni
ebbi paura di innamorarmi
di me stessa:
per la mia bravura
e il riflesso della mia minigonna
nelle vetrine di quella noiosa cittá d’arte.
Con i suoi accenti ruvidi
i cavalli per turisti
e il caldo adesivo della primavera.
Perchè ti racconto questo?
Ma sono le cose
che mi piacciono soprattutto:
gli incontri con gli sconosciuti
protetta dalle lenti a specchio,
i ricordi risorti dall’incoscio,
e il suono ottuso
e il senso acuto
della parola “avulso”.
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incoNscio.... incoNscio...

pieta'

il 03/11/2011 alle 09:23

ma bello anche così, richiama la coscia, altra parte da non disprezzare, oltre ovviamente al sedere.

ma a parte questo:
poesia si è mai aperta con versi più memorabili, in questo scorcio di XXI secolo? ne dubito.

il 03/11/2011 alle 10:15

tutto vero.

in quanto all'incipit, forse c'e' solo questo di meglio in questo giovane millennio:

"Io sono l’infinita transizione
la duna che si sfalda e poi riforma ad ogni alito di vento"

(sempre mio)


il 03/11/2011 alle 12:52

se Her Majesty mi permette: sarebbe splendido anche 'infinita transazione', nel senso più contrattuale e russoviano e touché di certe cose (e non cose....come affermava la nota filosofa J. Mansfield nel suo trattato : Balìa e Bàlia....sostenendo che sono le dune a copiare dal seno e non il seno dalle dune, anche se molte Filosofie del Disorientamento lo contestano...). I bow j

il 04/11/2011 alle 12:18

questa dotta compagnia conosce, vero, l'ipotesi evoluzionistica sull'origine del seno?

il 04/11/2011 alle 14:48

My Liege, Mi pare d’avvertire un'intonazione, una sfumatura, un nonsocchè (insomma!) che definirei tendenzialmente sessista nell'altrimenti interessante sragionamento rivolto alla Sua Signora.

Lasciando da parte i suoi profondi riferimenti heideggeriani sul commercio dell'uovo e della gallina, Mi viene da farLe quest’appunto: ma perchè Voi aristocratici di origine transumante scambiate sempre una duna per un seno, una pianura piana per un ventre piatto di ragazza, un frutto dell'albero di fico per....per.... mi dica Lei??? È possibile che questo sia dovuto alle troppe notti passate da soli con il gregge?

E sia galante, non Se lo faccia dire. Mi è cascato il fazzoletto.

il 04/11/2011 alle 14:54

Signori, a casa Mia non si potrebbe parlare invece di neuropsichiatria senile, metempsicosi cinese, cosmogenesi astratta? No, eh?

il 04/11/2011 alle 14:57

ma certo. anche di sociolinguistica attica, simbolismo neerlandese e mutilazioni anticopersiane. da dove cominciamo?

il 04/11/2011 alle 14:59

dottore, il primo argomento si riferisce a quanto mi ha gia' detto dei suoi studi, il secondo a quelli che potrebbero essere i suoi interessi artistici e il terzo ai suoi gia' sbandierati passatempi. orsu', mi stupisca con qualcos'altro che di lei non conosco. oggi sono esigente quanto una banca centrale tedesca.

il 04/11/2011 alle 15:08

veramente, anche il terzo argomento dipende dai miei studi, a livello di passatempi apprezzo il frustino ma alle soglie dell'amputazione mi fermo.

qualcosa di me che non conosce? vediamo... comicità radiofonica? stalking letterario? pittura ad acquerello? non so, va bene che son poliedrico però ho dei limiti.

e meno male che il tedesco ero io.

il 04/11/2011 alle 15:14

comicità radiofonica! mi dica... mi dica...

il 04/11/2011 alle 15:18

la pratico, da un pajo d'anni. mi ci diverto parecchio. non nei panni del Doktor, peraltro, anche se pure lì trovo modo di ritagliare uno spazio per l'ultraviolenza e uno (un altro) per i rigurgiti totalitari.

il 04/11/2011 alle 15:21

immagino in FM. dove posso sentirla?

il 04/11/2011 alle 15:28

immagina male. webradio is the new pheegata.

il 04/11/2011 alle 15:33

mi diga, mi diga... muio dalla curiosita'. ma mi diga anche questo, lei che sa tante cose: la voce sarebbe contro i miei principi?

il 04/11/2011 alle 15:35

avulso, rich.

il 04/11/2011 alle 15:37

devo dirle io cosa è contro i suoi principi? se dovessi farli miei, quali perlopiù non sono, e applicarli fino in fondo, direi di sì, la voce fa parte della mia persona vera e non di quella virtuale.

secondo i miei, invece, di principi, potrei vergognarmi come un cane a farle auscultare la mia voce in un contesto ove essa buffoneggia senza ritegno. addio immagine austera e sdegnosa. ma ciò nonostante supererei la vergogna, credo.

il 04/11/2011 alle 15:38

ha ragione. la voce e' molto personale. quindi anche il telefono....

ma mi spieghi perche' prima si esibisce e poi si vergogna.

il 04/11/2011 alle 17:44

suono e/o senso?

ciao bravissima.

il 04/11/2011 alle 17:45

non mi vergogno davanti al pubblico, sennò non farei (gratis, oltretutto) questo mestiere. ma neanche davanti a lei, in realtà; più che altro pensavo che se volessi farle sentire la mia voce fa strano che lei debba sentirla in questo suo impiego pubblico in cui, oltretutto, essa è usata per far ridere, e non già in una conversazione, a lei direttamente rivolta, ovviamente davanti alla ben nota tazza di camomilla.

il 04/11/2011 alle 17:48

ma abbiamo gia' escluso la questione voce. peccato. restiamo quindi imprigionati nei nostri spiriti. fa molto maledizione, condanna per qualche malefatta nella vita reale, pena da scontare... una grotta fredda e umida dove ci sfioriamo. incatenati alla nostra virtualita'. wow com'e' romantico...

il 04/11/2011 alle 18:05