PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/10/2011
Era la stagione
in cui s'arrossavano gli alberi soli.
Era il mese
in cui sorgevano gli ultimi tiepidi soli.
Era il giorno
in cui non cantavano gli usignoli.

Passeggiavo per la via del silenzioso ritorno,
ascoltando il silenzio tutt'attorno.
Per la via ove non piangono alberi,
sulla scia dove tu non c'eri.

Crepa, poi un'altra.
Foglia, poi un'altra.
Così tra grigi e bruni colori
si vestiva la via di foglie
di prati lontani,
di luoghi arcani.

Là,
una luce tra le nebbie,
un'ombra tra le selve.

E mentre nel mondo cala il gelo del buio
giaccio piano nel tepore di bianche mura.
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ninomario

il 30/10/2011 alle 10:11

Grazie sempre piacevole sentirti,
saluti Andrea.

il 31/10/2011 alle 14:04

Ti vedo di ritorno a casa e gli alberi festeggiano il tuo rientro, facendo cadere le loro foglie. Non parlano fra di loro gli alberi, per ascoltare i tuoi passi e leggere nel tuo pensiero, quello che provi per la tua dolce amata,e mentre nel mondo cala il gelo e il buio,tu sei nelle mura della tua casa, immerso nei tuoi pensieri, di studio e d'amore.
apprezzo molto i tuoi scritti.tanti saluti ,eclisse.

il 31/10/2011 alle 14:46

Grazie dell'ottima analisi e del tuo apprezzamento
pienamente ricambiato per le tue composizioni, saluti,
Andrea

il 31/10/2011 alle 15:10

La ripetizione di "soli" accentua il divario tra presente e passato nell'accettazione di privilegi perduti lungo la via che vede gli uomini come rari passanti. La restrizione del proprio corpo tra quelle regole che prima si potevano trasgredire ed ora sono come pareti pur bianche e calde ma incolori, nega la speranza.Eppure la mente, che è ancora lucida, detta la regola di stare a casa. Ti ringrazio per questa mirata osservazione sulla situazione odierna.

il 07/04/2020 alle 11:14