Vale, sempre le stesse poesie. Belle e sempre le stesse. Come te. Bella e sempre la stessa. Per fortuna.
ciao, cob
ma no, sono talmente diverse!!! o no??? grazzzie comunque.
ciao ciao e baxi
ah, la bassa. pioppi, lambrusco e zanzare. e quei bei dialetti leggiadri.
Sembra leggere un brano del Guareschi.
Una splendida descrizione di un po' tutte le "basse" (non differiscono poi tanto tra loro).
Mi sono chiesto chi fosse il soggetto della tua poesia. Non è intuitivo, statico; piuttosto dinamico e sfuggente. Ho pensato ad uno spettro, all'Autunno, alla bruma: qualcosa d'incorporeo, d'etereo ... L'ultima stofa la trovo inconciliabile, però, colle mie riflessioni; quì sembra ti riferisca a qualcosa- qualcuno, ben tangibile. M'illumini? Saluti. Marcello.
io amo la mia campagna in inverno. rimango sola con me stessa. come cornice, i cani randagi e l'amante di turno. l'estate invece mi piace di meno.
ai tempi del mio amato pavese il fiume accaldato era forse diverso. piu' semplice e eroico. ora in estate puzza di petrolio. almeno in inverno tutto si sterilizza e lui riprende in pieno la sua bellezza.
ciao Marcello! se fossi una poetessa laureata non te la spiegherei. ma non lo sono, quindi... si riferisce a una mia storia vera, anche se romanzata. un grande amore passato, una persona folle e autodistruttiva, ma come quelli del suo genere capace di regalare momenti esaltanti e di pura gioia. aveva un male di vivere dentro che lo ha consumato. ci ha consumati. mi ha lasciato cicatrici profonde e ricordi bellissimi. mi ha consumato tutte le lacrime. mi ha fatto odiare l'alcol. malgrado tutto il dolore, se tornasse ora, cadrei ancora una volta ai suoi piedi.
Grazie. Rileggerla ora è ben più appagante; ora posso dirti che mi è piaciuta!
Concedimi che un fantasma era presente; foss'anche lo spettro della mestizia con cui accompagnamo, talvolta, i ricordi del passato.
La follia è appannaggio di pochi eletti!
Ciao.
grazie a te Marcello. si, un fantasma. eppure sapessi quanto terreno! ciao ciao