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Pubblicata il 07/10/2011
D'un cenerino il cielo
tutto intorno si pinge,
nascono grigie sfumature
colorando i viali.
Lente le onde
s'abbandonano sugli scogli
in una progressiva rinascità di morte.

Zampilli freschi danzano
frenetici trainati
dal vento tempestoso,
affamato di vendetta.
Secche foglie si trascinano tra i viali,
degli alberi i rami nudi
si muovono, si spezzano,
come onde del mare.

Quando lento
s'addormenta il vento,
come su felini passi
si sparge una soffice nebbia.
E tutto si spegne, tutto sfoca
come visto da occhi piangenti.
Lontano tra gli scogli umidi
a piccoli salti, splende,
la luce del faro,
unica guida nell'oblio languente.

E tutto tace.
Il tempo immobile.
Due gabbiani soli,
violano con il loro triste stridio
la perfezione del silenzio,
dopo la tempesta.

AndreaGaudenzio
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Sono versi di espressioni divine Andrea
condivido e approvo i tuoi pensieri.
Con tanto affetto.
Marygiò

il 10/10/2011 alle 06:47

Ti ringrazio molto, sono lieto che la lettura ti abbia soddisfatto, un saluto
Andrea

il 10/10/2011 alle 19:11