D'un cenerino il cielo
tutto intorno si pinge,
nascono grigie sfumature
colorando i viali.
Lente le onde
s'abbandonano sugli scogli
in una progressiva rinascità di morte.
Zampilli freschi danzano
frenetici trainati
dal vento tempestoso,
affamato di vendetta.
Secche foglie si trascinano tra i viali,
degli alberi i rami nudi
si muovono, si spezzano,
come onde del mare.
Quando lento
s'addormenta il vento,
come su felini passi
si sparge una soffice nebbia.
E tutto si spegne, tutto sfoca
come visto da occhi piangenti.
Lontano tra gli scogli umidi
a piccoli salti, splende,
la luce del faro,
unica guida nell'oblio languente.
E tutto tace.
Il tempo immobile.
Due gabbiani soli,
violano con il loro triste stridio
la perfezione del silenzio,
dopo la tempesta.
AndreaGaudenzio