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Pubblicata il 07/09/2011
Eva,
toccami e sarò tuo.
Ustionami!
Ricordami pure i tuoi amori facili.
Santimonia benedetta!
Di quando eri ragazza e lucidavi cuori.

Ed eri su un altro pianeta,
mentre il sole s'allontanava dalla terra
e Saturno forgiava anelli per gli innamorati.

Nei giorni di pacchia,
in cui afferri l'anima col ventre,
un giovane ribelle ti ama,
parla la tua lingua.
Ma non è re,
o è re di niente.
Raccontami i tuoi piccoli inganni,
fatti di sesso istantaneo e labbra rosse
e carichi di giovani in memoria.
Se le tue voglie slegano sartìe,
se cerchi nuove prede,
o di placare truffe ed angeli,
con una linea di confine tagliata dal vento,
tocca la mia passione,
dissetati,succhiandomi il cuore,
prendimi.
Ora hai il coltello dalla parte giusta
e mi ferisci.
Con gli uomini sei donna in amore,
agiti i seni e sfreni i tuoi istinti.
Con me,
ragazzo in amore,
mescoli le carte,
giocando a stelle estinte.
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Grazie Max

il 08/09/2011 alle 06:20

Riesci a tracciare con questi versi, un caleidoscopio di immagini evocate con precisione accecante.
Le vie complesse che segue la tua affabulazione obbligano la rilettura per cercarne silabe di distinzione e di comprensione.
Un gran bel leggere da parte mia, complimenti.
Sergio

il 10/10/2011 alle 13:44

grazie zordoz

il 13/10/2011 alle 05:26