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Pubblicata il 18/06/2011
Come goccie di pioggia i miei pensieri scivolano.
Scorrono come lacrime lungo le gote,
cavalcano paura, solitudine e rabbia.

Danzano le dame sul quadrante del tempo
mentre i figli, violenti, inseguono l'infinito

Si sprecan gli addii, che svolazzan quà e là come cenere al vento
mentre il fuoco e la brace continuan ad arder nel cuore ferito
Rimango immobile e muoio cento volte

Svestito di grazia e di rispetto, scalzo di amore,
mi danno nell'ora della vita.

Ed i muri non sentono le grida gelose di un'amante muto
I cuscini non coprono parole taglienti
ma il ricordo si perde in lenzuola ormai sgualcite e stanche

Brucia l'incenso nei sospetti fanciulli
che giocano sadici e torturan le voglie.

Ma come si fa ad uscire da questo labirinto ?
Le note di questa melodia stanno stonando
e io continuo a correre in un sogno che non capisco più.

Un sogno senza più magia nè volo
che cammina funambolo sulla corda che ti stringe la gola

E' come nascere dal nulla
è scomparire nel tutto quotidiano
E' creder di respirare mentre si sta soffocando

Ti taglia lo sguardo, ti infilzano i suoi occhi
Confuso si fa il mondo.

Scappo con le parole e fragorosi si fanno i silenzi
Colmi sono i portaceneri. L'estate è vicina
Mare, calma e tramonti dorati.

Ma oggi si sprecan i giorni...
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Bella.
Alessia

il 18/06/2011 alle 14:24

bella poesia Pessimismo,ben strutturata e molto profonda. Spero di leggerti ancora. ciao .algamarina

il 18/06/2011 alle 20:07