bella la tenda che usi
ci vedi il mare con occhiali da sole
sabbia zafferano e patè
ma la sera illuminata dai fasci incrociati
con gli occhi accesi a scrutare il profilo
di tripoli ultravioletta
non dormi: troppi morti sbiancati
come tacche sul tappeto circasso
a ricordarti di essere un uomo
attaccato al telegrafo
con il sorriso da eroe in tv
la pelle tirata dai denti ingialliti
nei silenzi interroti dalle sirene
non ti basta inserire allarmi
carezzare uomini schiavi
fingere orgasmi di guerra
affamando riviste e tabù
quando vedi te stesso
dipinto sui muri stracciati
dai bimbi soldato che
trascinano armi più grandi di loro
allora, forse,
vorresti essere morto