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Pubblicata il 12/05/2011
dilatatio

‘Va di moda’. Mi sussurrò il mio solerte accompacantore.
(Lope, questo era il suo nome da guida, ma per chi l’amava
si chiamava anche Pedro).
‘Devi solo immaginarti che la mia occhipinza sia innovativa
quanto una madre antica o un beccafico dell’Eden’.
‘Bene. E che ci metterei più atropina, vuoi che glielo dica’?
Mi guardò sorpreso. ‘Qui nessuno guarda’.

sublevatio

Tra le varie immagini l’Anticristo
era un bimbo in fasce
che sa di essere parole e langue
(per baciare le piaghe di una bandiera
o perché, altre volte, il verme della natura morta l’accoglie
o perchè non si spiega).
E a interpretarne il vagito
era la donna inchiodata al Golem.

alienatio

In successione i principali mutamenti furono:
l’ occhione solare aperto con la pupilla vorace in mezzo.
Un Laetare
sull’onda aorgica di un flauto.
Il conseguente indizio di un movimento di liberazione delle dolomie
che, da buon fastigio, diede prova
come ogni cosa inutile e mai perfettamente nuova
di saper chiudere le palpebre.
Gorgheggiante
incensabbia.
Isolatamente rabbia.
Uno studiolo per l’educazione estetica dell’uomo.
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sir, ma allora ci siete ancora! che gioia!
(ps: non mi avete poi risposto su fakebook, riguardo i Garamanti... proprio oggi son stati nominati in una conferenza sulla Libia erodotea... ma attendo ancor fiducioso! un abbraccio)

il 13/05/2011 alle 00:10

vero che siamo il nostro cervello?? neuro-euro-visione... die beste Gedische...lasciamoci andare...

il 13/05/2011 alle 21:46