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Pubblicata il 10/05/2011
L'azzurro del Mar che non capisce
e più ch'io parlo e più fragor non sento

e lo sguardo al ciel, s'intenerisce
e libera l'anima leggera.

Vivo sospeso, tra nuvole d'immenso
a tratti ancor curioso e attento.

Giù, di polvere e frastuoni antichi
i miei trascorsi giorni ormai lontani

ed io più che al cuor che brama,
canto al mar, di Lei meraviglie.

Lei ha occhi per piangere,
eppur si miete l'anima,

scintilla la sua vita al mondo
ch'è oscuro e non l'accoglie

L'azzurro del Mar, che non capisce
solitar contempla cuor che soffre

e chi d'amor si strugge, grida
di sue tempeste al vento.

Lumi, di la da montagne viola
placano l'amor che invoca

ed io, che taccio e sincero attendo
coi raggi di sol, l'intreccio in fiori.

Così Lei ha occhi anche per ridere
e svelar sorrisi su argentei prati.

L'azzurro del Mar, che ancor non capisce
può cambiar destini oppur sognarli

e s'io volessi interrogar che spero
ei tace, ma in riverente assenso.
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