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Pubblicata il 01/05/2011
In questa stagione
di fiori e di ortiche,
di pesche e di pensieri,
ti lascio una carezza

Quel senso di pace
di pane e di vino
sotto un glicine viola
in questo mondo così strano

Proverò a mangiare
le parole non dette
per nutrirmi ancora,
per saziare questi silenzi d'oro

Camminerò nei tuoi rancori
di carne e di sesso
perduto tra quei discorsi
di amore avuto ad ore

Rifuggi mio antico dolore
oggi, non è ancora tempo
di spaccare cuori
di mordere la pelle corrosa

Aspetterò il tuo ritorno
fatto di sangue e spade
sopra questo increscioso tramonto
che ancora aspetta la tua fulgida ombra...
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molto avvincente questa tua intensa poesia, dove scorre il rimpianto, "fra fiori ed ortiche", e il desiderio di un ritorno ad una dimensione amorosa oltre le spiagge del tempo...
Un abbraccio
Ax

il 01/05/2011 alle 11:29

struggente il desiderio di un'amore completo ed appagante.
bellissima poesia.
ninetta.

il 01/05/2011 alle 12:06

E' di una bellezza indescrivibile.
"Camminerò nei tuoi rancori
di carne e di sesso
perduto tra quei discorsi
di amore avuto ad ore": questi i versi che mi hanno maggiormente colpita.
Ma ho apprezzato anche il resto, compreso il titolo.
Alessia

il 01/05/2011 alle 14:17

la leggo come una poesia della speranza, che paziente e indomita rinasce nutrendosi del perdono, "di quel senso di pace, di pane e vino" e del sapore delle parole non dette.
semplicemente bellissima, in ogni strofa, ogni verso.
baci
eos

il 01/05/2011 alle 15:38