Che io possa alzar lo sguardo
e lì, in occhi vacui,
scorger baglior
di ragion di vita
urlate nelle tue parole.
Il mondo tuo distante,
da ciò che senti dentro,
perchè ormai vaghi,
perso nel vuoto del tuo io
eretto su cumuli e macerie.
E fine del giudizio
e della ragione.
Di matematica e finanze,
calcoli e menzogne
com'è il tuo agire,
ignori l'altrui rispetto.
Affossato nel palazzo
di politica in trasparenza
sol eco lontana
d'un elevato stil di vita
in cui la mente
serviva le membra e il resto.
Or a te dunque
la scelta del mio domani
che io possa ancor
decidere del mio destino
scovando ciò ch'io penso
in cor si celi
nel profondo animo tuo.
E che s'accenda ancor
passione e ardore
che reggea speranze
di giustizia e lealtà
d'un mondo intero.
Che tu possa allor
agir più desto e onesto
in un mondo nuovo
da edificar domani.