PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/04/2011
Frammenti di umane cose
ancora riconoscibili
si fissano in solitudine nei giorni dell’oblio
negli angoli dei nostri occhi
sugli schermi piatti della nostra coscienza.
Mio fratello che vieni dal mare
che hai traversato con il tuo mondo
anche il mio, senza lasciare traccia
perché lacrime non sappiamo versare
e speranze non sappiamo nutrire,
ci hanno educati alla sensibilità di un touch screen
per comunicarci il vuoto, l’angoscia della parvenza.
Mio fratello che vieni dal mare
perdonaci perché lo sappiamo
quello che facciamo,
abbiamo perso la madre,
giocato a calcio con la vita
steso i teli sulle ossa nelle spiagge
fatto guerre per il petrolio
pianto per esibizione, soccorso per teatro
ammazzato per legge.
Mio fratello che vieni dal mare
forse sei tu un’ultima possibilità
di guardare allo specchio la nostra desolazione,
dove tu sei morto abbiamo ucciso l’anima,
della madre, della terra, del sole, del mare.
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Bellissima poesia.
Carica di pathos...
Noi lo sappiamo quello che facciamo ed è questa la nostra più grande colpa.

Molto piaciuta.

Ferdinando

il 07/04/2011 alle 13:03

hai praticamente detto tutto..è molto triste.
bravo..
ninetta.

il 07/04/2011 alle 14:28

io che appartengo alla razza maledetta e so solamente prendere il tuo titolo come invocazione che si trasformi magari in carezza. non so neppure portarmene uno a casa. e la notte dormo nel mio comodo lettino e non sento il mare forza sette e le grida e il terrore. i titoli dei giornali europei neanche un cenno ai 250 morti. solo la bbc e gli italiani. non che 250 sia più grave di uno, ma tanto siamo una razza maledetta.
bene hai fatto a dedicargliela.

il 07/04/2011 alle 15:04

mio fratello che vieni dal mare !!!! perdonami. perdonaci. :-(

il 07/04/2011 alle 15:06

se mio fratello fosse onesto sarebbe venuto
legalmente senza il bisogno di nascondersi
dietro ha mille cazzate.
Il buonismo di noi italiani a rotto i coglioni
visto che stiamo andando ha rotoli.
Scusate lo sfogo.
Salutoni

il 07/04/2011 alle 19:46

Sperare di vivere è legale, lottare per un futuro migliore per te e per i tuoi figli è legale, scappare dalle guerre è legale, cercare un lavoro è legale oggi come lo era 30, 40, 50, 60, 70, 80, etc. anni fa; pensare di stare bene tutti è legale, pensare che tutti abbiamo diritto a stare bene è legale, lavorare tutti è legale, utilizzare le risorse del pianeta equamente è legale, avere una legge uguale per tutti è legale, promuovere lo sviluppo di tutti ed in qualsiasi paese è legale, non promuovere le guerre per il petrolio è legale, tante altre cose sono legali, anche pensarla diversamente da me e da te, ma ammazzare o lasciare morire qualcuno, anche se diventasse o già è legale, non sarà mai nella mia testa e nel mio cuore come una cosa giusta.

il 08/04/2011 alle 23:22

ti offro il mio cuore
ninomario

il 22/05/2011 alle 15:48