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Pubblicata il 04/04/2011
"Mesta brezza
Lacera le corde del pensiero
per non sentir le lame…
Smettila di sorridermi: amami!
Accarezza il mio volto e rapisci il mio cuore."
(incipit di Poetto)

Lacerate corde da te solleticate
emettono suoni sincopati
cupi come tonfi,
suonano bassissime note,
che l’ugola graffiano e raschiano
e stritolano.
Vorrebbero cantare
la lieta canzone dell’amore,
fare a gara,
insieme agli usignoli.

Lame di ossidane invece
feriscono pupille di alabastro
il marmo imprigiona le ali
che vorrebbero bussare alle porte
di un eden sconosciuto.

Accarezzami l’anima come brezza leggera,
e smettila di guardarmi
perchè ancora le mie pupille
sono cieche dei tuoi “ti amo”.
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chiedo scusa a poetto
se ho osato prendergli
qualche versetto.

grazie miglio!

il 04/04/2011 alle 09:35

a volte non basta il "ti amo" per liberare le ali dalla pastoia dell'anima. La tristezza nasce soprattutto da una nostra incapacità o impossibilità d'amare e restiamo fermi ad aspettare che "la brezza" dell'amore ci invada e faccia il miracolo di liberarci...il miracolo avviene se noi amiamo, indipendentemente dall'essere riamati...non so spiegare bene ma è ciò che proviamo noi la chiave per l'eden. Se ci guarda e il suo sguardo non riesce a passare è perchè forse siamo noi a sbarrare la porta d'accesso, probabilmente perchè più che amare, vogliamo amare...e con la volontà l'amore c'entra poco.
E' questo che io avverto nei versi: un volere amare per poter liberare le ali. E ho fatto anche la rima!
piaciuta perchè in questo momento molto condivisa.
baci
eos

il 04/04/2011 alle 12:34

bellissima complimenti.un bacio, ninetta.

il 04/04/2011 alle 15:00

Versi di una profondità estrema Anna,
smettila di guardarmi
perchè le pupille sono cieche
dei tuoi ti amo,
come avrai fatto a leggermi nel pensiero.
Questi poeti sono straordinariamente
riflessivi riguarda all'amore.
Complimenti gradita.
Marygiò

il 06/04/2011 alle 09:32