PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/03/2011
Riversarsi come vomito per strade cattive, ad occhi bendati percorrere corridoi come vene gonfie,
pesci morti e venuti in superficie, ripetere il proprio nome ad alta voce per paura di dimenticare dove ce l'avevamo perso, lasciarsi imbrattare da colate di cemento mischiarsi alla folla sentire l'odore acre della pelle del mondo, nelle feritoie dei muri nascondere lettere d'amore che tanto lo sai mai nessuno leggerà a stento credersi vivi, di stenti tenersi vivi,

in metropolitane colme fino all'orlo tutto su per il culo come per il tacchino nel giorno del ringraziamento ogni giorno vanno in scena orgie di carni barcollanti alla ricerca disperata dell'equilibrio dell'appiglio nel vortice centrifugo della vita, come tanti Fred Asteire presi male
a ballare il trip tap fra nebulose e un'altra dose di vita da dividere assieme

ogni volta la prima volta ogni volta la prima botta
su labbra screpolate dal gelo delle distanze che ci imponiamo
per restare vicini sempre più simili a
questa Eternità che è una coperta ogni giorno più corta.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)