PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/03/2011
I nostri figli avranno nuove idee
ameranno la terra ed il lavoro.

Saranno uomini coraggiosi e leali
e donne dolci,
generose di tempo e di sorrisi gustosi;

o forse saranno solo simpatiche persone,
che, da vecchi, parleranno tra loro
come facevamo noi
quando eravamo già vecchi.

I nostri figli viaggerano più lontano
della punta del dito
che mostra una stella lontana.

Sapranno cercare
e troveranno i tesori perduti.

Il Signor Ferdinando
adesso
ha smesso di cercare il suo sogno,
egli sa
che il mondo era più bello quando c'eri tu
e si addormenta in pace
fingendosi stanco.
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Visione di un mondo futuro ricco di speranza ma carico di scoraggiamento e di rassegnazione per un passato che non c'è più.
Molto piaciuta.
Un caro saluto. Giorgio

il 27/03/2011 alle 09:10

leggendo sorridevo, immaginandomi una chiusa tra il cinico e l'ironico, com'è tuo costume...mi ha sorpreso veramente la tristezza, la malinconia, la dolcezza del finale...illumina tutta la poesia..bella veramente

il 27/03/2011 alle 09:22

Malinconicamente bella...si sente la dolcezza della mano coscienziosa,di chi attraverso la vita ha subito modifiche e lascia che sia la nuova generazione a tracciare nuovi sentieri...è come un eredità che si lascia.Sperando che chi verrà saprà fare meglio di noi...bella la chiusa,che sa di rose e spine...come la vita...a volte bella a volte brutta.
Una bella poesia...

il 27/03/2011 alle 11:13

Hai fatto centro...

In fondo è un po' quello che tutti noi vogliamo:
credere che il futuro sarà migliore grazie ai nostri figli; e sperare che gli altri dicano "il mondo era più bello quando c'eri tu" quando non saremo più là.

Grazie per il commento.

Buona domenica

Ferdinando

il 27/03/2011 alle 11:20

Grazie arturo...

Cerco di alternare un po'... anche perchè non è sempre facile essere ironici...

Buona domenica

Ferdinando

il 27/03/2011 alle 11:22

Hai proprio ragione halley.

Tante rose e tante spine.

Grazie per la tua lettura e il tuo commento.

Buona domenica

Ferdinando

il 27/03/2011 alle 11:23

Chissà perchè la primavera
da sempre un poco di malinconia,
poesia molto sentita Ferdinando.
felice giorno festivo.
Marygiò

il 27/03/2011 alle 12:04

Hai ragione...
Per questo prefersico l'autunno!

Grazie per il tuo gradito commento.

Ferdinando

il 27/03/2011 alle 12:42

A dirti il vero... dormo poco.

I figli faranno quello che potranno.

La Terra che lasceremo (il più tardi possibile!!!) ai nostri pargoli sarà comunque molto migliore di quella che ci hanno lasciato i nostri padri.
Ed è bene cosi'.

Ti ringrazio per la tua acurata analisi.
Mi piace (ri)scoprirmi leggendoti.

Un caro saluto.

Ferdinando


il 27/03/2011 alle 12:46

franco e schietto come sempre..un augurio perchè la vita per i figli sia più facile..un pizzico di malinconia nel" era più bello quando c'eri tu"
un salutone, ninetta.

il 27/03/2011 alle 18:50

i nostri figli...,speriamo bene,bella poesia,cari saluti

il 27/03/2011 alle 20:18

il mondo e' sempre lo stesso sono i monnaroli che sono
diversi.
Su con la vita un saluto

il 27/03/2011 alle 22:55

Grazie ninetta per il tuo gradito commento.

Ti auguro una bella giornata.

Ferdinando

il 28/03/2011 alle 06:27

Ho molta fiducia.
Grazie per il tuo commento.

Ferdinando

il 28/03/2011 alle 06:28

Grazie per la tua lettura e il tuo commento.

Ti auguro una buona settimana.

Ferdinando

il 28/03/2011 alle 06:30

Già...

Grazie per il tuo passaggio.

Ferdinando

il 28/03/2011 alle 06:31

che carina, rich.

il 28/03/2011 alle 08:59

mi piace l'ultimo districo che sa di morte. Ciao!

il 28/03/2011 alle 10:33

Una poesia che segna un livello di acuta consapevolezza, avanzando in direzione di una realtà demistificata e gelosamente accettata.

il 06/04/2011 alle 13:13