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Pubblicata il 18/03/2011
Uccidono i sogni
di nuovo quelli già sepolti
da abbandoni mai risolti
da miseria e nobiltà
loro, i mangiatori dei sogni
li uccidono ancora
li annegano nella pietà
nella saccente differenza
li sotterrano nella competenza
sotto quintali di pagine e relazioni
ore di telefonate
reti invisibili e inutili
senza un torsolo di umanità.
Spalle ricurve sotto la solitudine
che non sanno scalfire
escono da quelle porte
che hanno la sfortuna di varcare
ancora più spogli di pensieri
hanno perso anche l’ultimo grido
l’ultima rabbia, assunta oramai
a richiesta d’aiuto, da voi mangiatori,
l’ultimo sogno di verità
se n’è andato, gli avete detto che
non ne hanno più bisogno,
l’ultimo imbroglio
perché adesso ci siete voi
l’ultimo sogno assassinato.
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molto bella e attuale, complimenti.ninetta.

il 18/03/2011 alle 16:16

Interessante e affascinante poesia pnine,
piaciuta tantissimo la metafora.
Buon inizio di settimana.
Marygiò

il 04/04/2011 alle 07:55

Grazie ad entrambe per il positivo giudizio, buona settimana a tutti.

il 04/04/2011 alle 23:04