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Pubblicata il 13/03/2011
È il vespero,
il giorno e il sol van declinando
ed il pensiero s’inginocchia al sacro,
mi setaccia l’anima, mi rattrista il viso,
enumera i ricordi.
Quand’ecco, all’improvviso,
sugli arcani tratteggi del riverbero
lontani accordi d’Amapola, la tua canzone.
Laddove, sola, ti riempia la stanza
e con movenze di danza tu cantavi
sul fruscio del disco che raschiava
e col cantar pregavi.
Quanti ricordi Zia, quanta emozione
quella canzone dei miei dieci anni!

ed io correvo a rotolar la manovella.
La soffio a te questa canzone!
Anche se ad altri suon porgi l’orecchio,
nuovi canti gorgheggi,
di sublimi concerti, per alte sinfonie oggi gioisci,
e lisci selciati d’oro e di diamanti il passo sfiora.
Essenze eterne ascendi vietate a noi immortali.
Solo per pochi istanti vorrei poter mirar le tue Visioni
nella Forgia dei Santi.
Vorrei spiarti, starti vicino;
favilla del Cielo tu,
io, impasto di terra.
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bellissimi ricordi, molto emozionanti..un saluto, ninetta.

il 13/03/2011 alle 21:07

Emozionante dedica a una zia che ti ha lasciato.

il 26/04/2013 alle 18:33