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Pubblicata il 19/01/2011
Io ti sogno, città meravigliosa
scomparsa in fondo al mare da millenni,
e il mio pensiero corre senza posa
alla tua terra, da cui forse venni.

Ti ricordo qual isola di sogno
nella quale s'acquieta ogni dolore,
e nella fantasia per sempre agogno
di ritornare a te con grande amore.

Stando in te scompariva ogni pensiero
di morte, di paura, di tormento,
da te, io sono certo, quando c'ero,
brillava in me la gioia ogni momento.

Lontan da te c'è solo l'ossessione,
la paura, sconforto, la possanza
d'angoscia esistenziale, l'oppressione
che sempre più nel nostro cuore avanza.

Il mare misterioso t'ha inghiottita
in un tempo giammai determinato,
in qual fondale dunque se finita
per far si che non t'abbia mai trovato?

Ti cerco, e più ti cerco non ti trovo,
te ne giaci tranquilla in fondo al mare,
e la mia mente fattasi di rovo
sempre ti agogna e non ti può trovare.

Davvero ingrata sento questa sorte
che non mi fa scoprir quella tua pace...
sarà certo soltanto un dì la morte
a condurmi in quel luogo dove giace.
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abbiamo nostalgia di quella vita in attenzione si, ma non credo ch morendo ci tornereno, abbiamo perso il treno dei miliardenni

il 19/01/2011 alle 12:57

Platone nei suoi scritti parlava di quest'isola meravigliosa scomparsa , mi sarebbe piaciuto viverci, ma è un'utopia.bisogna scrutare dentro noi stessi per trovare ciò che vogliamo, mentre il mondo cambia. un saluto.ninetta.

il 19/01/2011 alle 14:25

Tutti (credo) sentiamo questo senso di nostalgia, le diamo tanti nomi. Oggi....Atlantide. Saluti, simone

il 20/01/2011 alle 09:48