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Pubblicata il 15/01/2011
Perchè non c'è gioia nel bosco?
soffia un vento gelido
ricorda due tortore ferite a morte
giovani ali spezzate
Un'eco di singhiozzi vaga ancora tra i pini.
La natura cancella gli orrori,
tra i rovi son spuntate le fragole.
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questa io la chiamo fede, una fiducia immensa nella vita...molto bella

il 15/01/2011 alle 18:49

io che sono contro la caccia, leggo tra le righe ,la sofferenza per aver visto due tortore morire, tutta la natura che si ribella e nel punto dove sono cadute le gocce di rosso sangue , sono nate le fragole.non so..un abbraccio.

il 15/01/2011 alle 19:01

in quelle fragole ci vedo il sangue delle tortore e l'arroganza dell'assassino
mia personale interpretazione forse un affronto alla tua genialità che forse...collima
affettuoso abbraccio
ninomario

il 15/01/2011 alle 19:36

è un giorno che mi è rimasta in testa la tua domanda, la gioia è dentro di noi diceva wagner, dramma e rinascita nel bosco, interessantissima, rich.

il 15/01/2011 alle 22:59

Due tortore ferite a morte, forse dalla mano dell'uomo cacciatore.......e tra i rovi spuntano le fragle.
E' la vita che muore e nasce, fra dolori e gioie.
Bravissimo Fabio, con pochi versi hai detto tanto...
Ti abbraccio,
helan

il 16/01/2011 alle 10:29

Devo spiegarla assolutamente questa poesia perchè altrimenti potreste non capirne il senso.
Leggendo che due tortore son state uccise... e che il bosco risuona ancora di singhiozzi... pensavo si capisse che non era stato un problema di caccia...Oltretutto ci sono gli "orrori" cancellati dalla natura....
Beh
Spiegazione:
Le due tortore sono due bimbe, due sorelline, Sonia e Luzka (Lucia), avevano rispettivamente 7 e 6 anni, io all'epoca avevo 7 anni. Abitavano sull'altopiano, nella casa accanto a quella della sorella di mia nonna materna. Qualchevolta mia madre andava a trovarla e mi portava con sè. E allora si giocava assieme. Erano due bimbette dolci, tranquille e molto buone: due veri angeli di bontà. Un giorno che andammo a trovare la nostra parente loro non c'erano e la madre piangeva continuamente. Mi venne detto che erano morte, che erano cadute in una foiba (grotta) nel bosco li accanto. Rimasi impietrito alla notizia. Mi avevano raccontato questa storia perchè ero ancora piccolo per apprendere orripilanti verità.
Passarono gli anni e mi raccontarono cosa era successo realmente... una storia raccapricciante!. Erano scomparse da casa e per ben tre giorni le cercarono, ovviamente anche ispezionando piccole grotte e foibe di cui il Carso ne è pieno, pensando ad una disgrazia... Fù il loro cane che trovò il punto nel bosco in cui erano state seppellite.... Erano state violentate e seviziate... non si seppe da chi, anche se c'erano alcuni sospetti.
Questa è la storia. Adesso potete comprendere il senso della poesia. Da dire ancora che io, appassionato di gite e di raccolta di asparagi, funghi, ecc... ho girato tutto l'altopiano e, dopo tanti e tanti anni, conosco ogni angolo di bosco. Solo un bosco non ho mai più visitato... eppure mi hanno detto che ha una zona ricchissima di fragoline di bosco...
Nel piccolo cimitero del paese, dietro la chiesa, c'è la loro tomba. Sulla lapide vi sono scritte le date di nascita (giorno mese e anno) ma in quella di morte vi è soltanto indicato il mese e l'anno: agosto 1951.
Grazie della lettura, scusa se sono stato poco chiaro
Fabio

il 16/01/2011 alle 16:10

Devo spiegarla assolutamente questa poesia perchè altrimenti potreste non capirne il senso.
Leggendo che due tortore son state uccise... e che il bosco risuona ancora di singhiozzi... pensavo si capisse che non era stato un problema di caccia...Oltretutto ci sono gli "orrori" cancellati dalla natura....
Beh
Spiegazione:
Le due tortore sono due bimbe, due sorelline, Sonia e Luzka (Lucia), avevano rispettivamente 7 e 6 anni, io all'epoca avevo 7 anni. Abitavano sull'altopiano, nella casa accanto a quella della sorella di mia nonna materna. Qualchevolta mia madre andava a trovarla e mi portava con sè. E allora si giocava assieme. Erano due bimbette dolci, tranquille e molto buone: due veri angeli di bontà. Un giorno che andammo a trovare la nostra parente loro non c'erano e la madre piangeva continuamente. Mi venne detto che erano morte, che erano cadute in una foiba (grotta) nel bosco li accanto. Rimasi impietrito alla notizia. Mi avevano raccontato questa storia perchè ero ancora piccolo per apprendere orripilanti verità.
Passarono gli anni e mi raccontarono cosa era successo realmente... una storia raccapricciante!. Erano scomparse da casa e per ben tre giorni le cercarono, ovviamente anche ispezionando piccole grotte e foibe di cui il Carso ne è pieno, pensando ad una disgrazia... Fù il loro cane che trovò il punto nel bosco in cui erano state seppellite.... Erano state violentate e seviziate... non si seppe da chi, anche se c'erano alcuni sospetti.
Questa è la storia. Adesso potete comprendere il senso della poesia. Da dire ancora che io, appassionato di gite e di raccolta di asparagi, funghi, ecc... ho girato tutto l'altopiano e, dopo tanti e tanti anni, conosco ogni angolo di bosco. Solo un bosco non ho mai più visitato... eppure mi hanno detto che ha una zona ricchissima di fragoline di bosco...
Nel piccolo cimitero del paese, dietro la chiesa, c'è la loro tomba. Sulla lapide vi sono scritte le date di nascita (giorno mese e anno) ma in quella di morte vi è soltanto indicato il mese e l'anno: agosto 1951.
Grazie del passaggio e scusa se ero stato poco chiaro
Abbraccio
Fabio

il 16/01/2011 alle 16:11

Devo spiegarla assolutamente questa poesia perchè altrimenti potreste non capirne il senso.
Leggendo che due tortore son state uccise... e che il bosco risuona ancora di singhiozzi... pensavo si capisse che non era stato un problema di caccia...Oltretutto ci sono gli "orrori" cancellati dalla natura....
Beh
Spiegazione:
Le due tortore sono due bimbe, due sorelline, Sonia e Luzka (Lucia), avevano rispettivamente 7 e 6 anni, io all'epoca avevo 7 anni. Abitavano sull'altopiano, nella casa accanto a quella della sorella di mia nonna materna. Qualchevolta mia madre andava a trovarla e mi portava con sè. E allora si giocava assieme. Erano due bimbette dolci, tranquille e molto buone: due veri angeli di bontà. Un giorno che andammo a trovare la nostra parente loro non c'erano e la madre piangeva continuamente. Mi venne detto che erano morte, che erano cadute in una foiba (grotta) nel bosco li accanto. Rimasi impietrito alla notizia. Mi avevano raccontato questa storia perchè ero ancora piccolo per apprendere orripilanti verità.
Passarono gli anni e mi raccontarono cosa era successo realmente... una storia raccapricciante!. Erano scomparse da casa e per ben tre giorni le cercarono, ovviamente anche ispezionando piccole grotte e foibe di cui il Carso ne è pieno, pensando ad una disgrazia... Fù il loro cane che trovò il punto nel bosco in cui erano state seppellite.... Erano state violentate e seviziate... non si seppe da chi, anche se c'erano alcuni sospetti.
Questa è la storia. Adesso potete comprendere il senso della poesia. Da dire ancora che io, appassionato di gite e di raccolta di asparagi, funghi, ecc... ho girato tutto l'altopiano e, dopo tanti e tanti anni, conosco ogni angolo di bosco. Solo un bosco non ho mai più visitato... eppure mi hanno detto che ha una zona ricchissima di fragoline di bosco...
Nel piccolo cimitero del paese, dietro la chiesa, c'è la loro tomba. Sulla lapide vi sono scritte le date di nascita (giorno mese e anno) ma in quella di morte vi è soltanto indicato il mese e l'anno: agosto 1951.
Scusa anche a te se la poesia dava adito a interpretazioni diverse
Con affetto
Fabio

il 16/01/2011 alle 16:12

Devo spiegarla assolutamente questa poesia perchè altrimenti potreste non capirne il senso.
Leggendo che due tortore son state uccise... e che il bosco risuona ancora di singhiozzi... pensavo si capisse che non era stato un problema di caccia...Oltretutto ci sono gli "orrori" cancellati dalla natura....
Beh
Spiegazione:
Le due tortore sono due bimbe, due sorelline, Sonia e Luzka (Lucia), avevano rispettivamente 7 e 6 anni, io all'epoca avevo 7 anni. Abitavano sull'altopiano, nella casa accanto a quella della sorella di mia nonna materna. Qualchevolta mia madre andava a trovarla e mi portava con sè. E allora si giocava assieme. Erano due bimbette dolci, tranquille e molto buone: due veri angeli di bontà. Un giorno che andammo a trovare la nostra parente loro non c'erano e la madre piangeva continuamente. Mi venne detto che erano morte, che erano cadute in una foiba (grotta) nel bosco li accanto. Rimasi impietrito alla notizia. Mi avevano raccontato questa storia perchè ero ancora piccolo per apprendere orripilanti verità.
Passarono gli anni e mi raccontarono cosa era successo realmente... una storia raccapricciante!. Erano scomparse da casa e per ben tre giorni le cercarono, ovviamente anche ispezionando piccole grotte e foibe di cui il Carso ne è pieno, pensando ad una disgrazia... Fù il loro cane che trovò il punto nel bosco in cui erano state seppellite.... Erano state violentate e seviziate... non si seppe da chi, anche se c'erano alcuni sospetti.
Questa è la storia. Adesso potete comprendere il senso della poesia. Da dire ancora che io, appassionato di gite e di raccolta di asparagi, funghi, ecc... ho girato tutto l'altopiano e, dopo tanti e tanti anni, conosco ogni angolo di bosco. Solo un bosco non ho mai più visitato... eppure mi hanno detto che ha una zona ricchissima di fragoline di bosco...
Nel piccolo cimitero del paese, dietro la chiesa, c'è la loro tomba. Sulla lapide vi sono scritte le date di nascita (giorno mese e anno) ma in quella di morte vi è soltanto indicato il mese e l'anno: agosto 1951.
Anche a te chiedo scusa perchè non sono stato chiaro nell'esporre la poesia.
Abbraccio
Fabio

il 16/01/2011 alle 16:14

Devo spiegarla assolutamente questa poesia perchè altrimenti potreste non capirne il senso.
Leggendo che due tortore son state uccise... e che il bosco risuona ancora di singhiozzi... pensavo si capisse che non era stato un problema di caccia...Oltretutto ci sono gli "orrori" cancellati dalla natura....
Beh
Spiegazione:
Le due tortore sono due bimbe, due sorelline, Sonia e Luzka (Lucia), avevano rispettivamente 7 e 6 anni, io all'epoca avevo 7 anni. Abitavano sull'altopiano, nella casa accanto a quella della sorella di mia nonna materna. Qualchevolta mia madre andava a trovarla e mi portava con sè. E allora si giocava assieme. Erano due bimbette dolci, tranquille e molto buone: due veri angeli di bontà. Un giorno che andammo a trovare la nostra parente loro non c'erano e la madre piangeva continuamente. Mi venne detto che erano morte, che erano cadute in una foiba (grotta) nel bosco li accanto. Rimasi impietrito alla notizia. Mi avevano raccontato questa storia perchè ero ancora piccolo per apprendere orripilanti verità.
Passarono gli anni e mi raccontarono cosa era successo realmente... una storia raccapricciante!. Erano scomparse da casa e per ben tre giorni le cercarono, ovviamente anche ispezionando piccole grotte e foibe di cui il Carso ne è pieno, pensando ad una disgrazia... Fù il loro cane che trovò il punto nel bosco in cui erano state seppellite.... Erano state violentate e seviziate... non si seppe da chi, anche se c'erano alcuni sospetti.
Questa è la storia. Adesso potete comprendere il senso della poesia. Da dire ancora che io, appassionato di gite e di raccolta di asparagi, funghi, ecc... ho girato tutto l'altopiano e, dopo tanti e tanti anni, conosco ogni angolo di bosco. Solo un bosco non ho mai più visitato... eppure mi hanno detto che ha una zona ricchissima di fragoline di bosco...
Nel piccolo cimitero del paese, dietro la chiesa, c'è la loro tomba. Sulla lapide vi sono scritte le date di nascita (giorno mese e anno) ma in quella di morte vi è soltanto indicato il mese e l'anno: agosto 1951.
Anche a te chiedo scusa Helan... Effettivamente la poesia poteva avere una interpretazione diversa da quella che intendevo io.
Abbraccio
Fabio

il 16/01/2011 alle 16:15

Il tuo racconto è a dir poco raccapricciante Fabio,
mi hai fatto drizzare la pelle ed i capelli ti giuro!

Un racconto così mi fa star male.
ti saluto con la mano sul cuore.
Marygiò

il 16/01/2011 alle 16:43

colpitissimo dalla tua spiegazione.Avevo capito che parlavi per simboli, e non era un problema di caccia, pensavo però a dei parenti...un abbraccio

il 16/01/2011 alle 16:50

ho trovato la tua poesia per puro caso e alla prima lettura mi ha lasciata un pò perplessa. Troppo dolore, disperazione quasi perchè si riferisse realmente a due tortore(con tutto il rispetto per le tortore ovviamente). Allora ho pensato che ti riferissi a due persone, magari uccise per sbaglio dai cacciatori e ho letto la tua risposta ai primi commenti per capirne di più. Sono rimasta veramente impietrita, non avrei immaginato mai tanto orrore.
La tua poesia è veramente splendida e dopo aver saputo , la lettura mi fa venire le lacrime agli occhi.
un abbracio
eos

il 16/01/2011 alle 18:18

le poesie hanno valore in sé, quando ce l'hanno, però la tua spiegazione ch'è chiarissima e così il ricordo incancellabile prende un tono e un contenuto estremo(avevo notato soltanto la drammaticità del titolo), io ho scritto una poesia a difesa dei bambini e quindi siamo sulla stessa lunghezza d'onda, grazie Fabio da Rich.

il 16/01/2011 alle 21:02

Una brutta faccenda. Ne succedono ancora purtroppo, lo sentiamo continuamente per tv
Abbraccio
Fabio

il 17/01/2011 alle 19:18

Sai all'epoca ero piccolo ed ero già addolorato dalla notizia di una morte per "incidente". Quella volta le grotte, buchi o foibe non erano cementate, qualcuna anche grande aveva solo una tavoletta di legno o un pezzo di lamiera... e capitavano le disgrazie... Ma dopo, aver saputo quello che era successo a quelle due bimbe che erano così tenere e dolci... ed immaginare poi cosa avevano sofferto, perchè, da quello che era emerso... non te lo dico nemmeno Eos...
Non ci penso e cerco di non pensarci, ma mi capita quando passo nei pressi di quel bosco... il ricordo mi assale. Ci son passato proprio poco tempo fa e...
Grazie del passaggio Eos
Con affetto
Fabio

il 17/01/2011 alle 19:30