PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/12/2010
I fili elettrici portano la città
e piccoli figuri colorati in pallido
si trascinano verso il grande centro dell’economia
le piazze, occhi concavi mani doppie
che raccolgono frutti d’oro. Le tue ore.

Salgo sull’ l’ascensore e mi fermo ad annusare
profumi di Cartier. Penso
all’America e a mia madre e poi
salgo, salgo ancora, il mio regno è conquistato
facile, - non pensare tra orchidee
e aceri giapponesi - l’acqua così nuova
mi guarda e mi riflette.
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il senso va perdendosi, e non solo del natale, ma della vita in generale. Ma non tutti sono disposti a voler passare dalla porta stretta.
-il mio regno è conquistato facile- è vero, basta seguire la corrente o i fili elettrici.
La poesia mi piace. Pulita e senza orpelli.
Ciao.

il 24/12/2010 alle 12:39

la freddezza può tentare ma è una via di fuga che alla fine fa molti danni a se stessi, il flusso della vita invece scorre, soffre, costringe a cambiare qualcosa e a qualcosa rinunciare, bell'atmosfera e bel senso, auguri da rich.

il 24/12/2010 alle 12:56

il senso delle cose si perde quando la conquista è facile.bella poesia.

il 24/12/2010 alle 14:22

La prima parte è molto bella. La seconda è riflessiva. Auguri e che il nuovo anno ti sie lieve.

il 24/12/2010 alle 14:27

mi stupisci! bella bella :-) ciao

il 24/12/2010 alle 16:56

il senso è che non c'è piu' senso, anche se è ammirevole il tuo sforzo, tra quelle orchideee e gli aceri giapponesi, e l'acqua così nuova...

il 26/12/2010 alle 00:17