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Pubblicata il 16/12/2010
Glaciale la sensazione
di sentirsi cadere
inerme senza controllo.
E di te rivedere lo sguardo
perso insieme al mio,
sconfitti dal tuo male.

È stato come morire.

Non nell’anestesia
durata poche ore
o per sempre con te
nell’attimo che ci hai lasciati.
Ma l’ennesima in me
mille e mille volte ancora
rivivendo vivido il dolore.

È stato come morire…
*
(A mia madre)
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Che triste, Paula. Che triste...

il 16/12/2010 alle 12:23

Oui, c'est la vie ...

il 16/12/2010 alle 14:31

molto, molto sentita questa tua
un abbraccio
lilli

il 16/12/2010 alle 14:53

Triste, sì, ma scritta molto bene.
Mi piace come sei riuscita a liberare un po' del dolore in questa tua poesia.
Un caro saluto.
Alessia

il 16/12/2010 alle 14:54

molto toccante e veramente molto bella anche se il "motivo ispiratore" non lo è affatto.
ciao
eos

il 16/12/2010 alle 15:50

scuote nel profondo piaciuta :-) ciao

il 16/12/2010 alle 17:06

Grazie mille... :-)
Pau

il 17/12/2010 alle 23:20

Un abbraccio anche a te.
Pau

il 17/12/2010 alle 23:21

Sì, è vero... Sono riuscita a liberare un po' del mio dolore.
Scrivere serve anche a questo.
Grazie.
Pau

il 17/12/2010 alle 23:24

Lei è sempre con me... e in me...
Grazie.
Pau

il 17/12/2010 alle 23:25

Ti ringrazio... :-)
Pau

il 17/12/2010 alle 23:27