Ricordi o benevole musa
di quando al mio cuor facevi le fusa?
Di quando arrossivi alle mie pause
che abbondavan dinanzi alle cause
del tuo esser soltanto confusa?
L’esercizio della prosa non ti ha delusa
ma ecco non temevi da illusa
che l’amor del mio canto
potesse spaventare d’ incanto
chi lascia la persiana socchiusa,
la persiana dei tuoi patimenti
che han saputo perdonare quei sentimenti
a volte un pochino consunti
ma non per questo presunti;
per questo hai rimesso gli accenti
a quei momenti che tu sai di amare,
per questo mi son lasciato invitare
e poi alla tua festa non ho recato piede,
perché il mio animo sa e non chiede
ciò che non si può desiderare.