PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/11/2010
Lo vedi il suono?
vibrato e ritmi
tasti - gocce di pioggia
lente, così fitte
si allarga in temporale
e bagna
chi resta
in attesa
silenzio.

Lo spazio devasta
le pareti si spostano, si sposano i confini.
Silenzio.
La pioggia mormora
di giardini giapponesi
di minuscoli sassi rastrellati con cura
perfezione.

Suona
il silenzio
improvvisa e
d’improvviso
diventa campagna inglese
muri a secco, distese gialle.
La musica non ha orecchi.
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vero la musica non ha orecchi e questo tuo componimento suona bene,complimenti!

il 29/11/2010 alle 12:40

Non mi piace l'insistenza sul silenzio (pur in ossimoro col titolo); belli i suoni in "chi reSTA / [...] lo SpAzio devaSTA / le pareti si SPOSTAno, si SPOSano i confini. E anche la paronomasia dell'ultima strofa.

il 29/11/2010 alle 13:06

grazie, andavo all'asilo, quando la composi...:-) (l'asilo poetico...)

il 29/11/2010 alle 13:30
dck

vuoi dire che quando l'hai scritta hai sporcato con le mani piene di inchistro il tuo grembiulino?????

il 29/11/2010 alle 15:16

la musica no ha orecchi bella
onore al merito :-) ciao

il 29/11/2010 alle 17:31

capirai..colori tossici...mah..l'esegesi?? 'Do' sta??? :-)

il 29/11/2010 alle 18:32

grazie molto gentile...

il 29/11/2010 alle 18:32

certo,
invece del usar un molberto,
si puo' ascoltar un concerto,
un'armonia creata per pacificarti,
per non diventare un matto,
per fare la finta che sii amato.
Ivan Petryshyn

il 30/11/2010 alle 20:10