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Pubblicata il 11/10/2010
La tua debolezza volli
far dissolvere e per adempiere
alla mia missione di medico,
t’amai d’un amore tenero.
Mi aprii a te, e tu svelasti
un mondo che prima era scisso,
nascosto in sé. Prendimi l’anima,
ti chiesi, e tu prendesti la mia anima,
il mio cuore e il mio sesso.
La tua mente ed il tuo cuore
si dischiusero, come un fiore
che dopo aver preso tanta acqua,
viene coccolato dai raggi del sole.
Così il tuo nome è nella storia,
accanto al mio, per sempre:
Carl Gustav Jung e Sabina Spielrein.
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Questi versi sono bellissimi (non li conoscevo) hai fatto bene a postarli e ti ringrazio.
Sabina fu di grande aiuto a Carl Jung nello studio dell'incontro con l'anima e per questo i due nomi sono uniti nella storia.
Complimenti Fabio, per la scelta...
Ti abbraccio,
helan

il 11/10/2010 alle 16:51

Dal loro incontro entrambi ne trassero un beneficio. Grazie alla terapia di Jung, Sabina guarì dalla schizzofrenia e a sua volta divenne psichiatra, mentre la guarigione di Sabina diede maggior lustro a Jung. Si potrebbe riflettere a lungo su come oggi viene svolta la professione del medico, mentre secondo me, quella del dottore è più una missione, piuttosto che una professione. Ma oggi, qual'è il dottore che dà all'Anima al suo paziente? Un bacio, Cara. Fabio.

il 11/10/2010 alle 17:15

grande carica di sentimenti
dolce bella e un piacere leggerti :-) ciao

il 11/10/2010 alle 17:18

E' un piacere risponderti! Ciao, Fabio.

il 11/10/2010 alle 18:28

Son d'accordo con te che la professione del medico dovrebbe essere veramente una missione, se fatta innanzitutto col cuore e col desiderio di aiutare gli altri, ma purtroppo ho constatato che buona parte di questi professionisti fa il suo mestiere "leggermente" e senza responsabilità nè morale nè civile.
Ti abbraccio,
helan

il 11/10/2010 alle 18:39

Una percezione che anche tu mi confermi. Un abbraccio, Fabio.

il 11/10/2010 alle 18:47

tra Sabina e Yung si verificò il famoso transfert che giustifica che lei, affetta da isteria si "innamorò" di Yung; guarita infatti avviò solo una collaborazione professionale con lui e sposò un altro.
Yung si innamorò di lei invece ma onestamente non so se fu un tranfert medico-paziente.
Con la tua poesia credo hai voluto celebrare una "coppia" che fu determinante per ulteriori passi avanti nella psicanalisi, la scoperta del transfert per esempio.
Non sono d'accordo col verso nel quale dici:"per assolvere alla mia missione di medico t'amai" perchè un medico deve guarire una paziente ,non innamorarsene e farla innamorare, perchè questa non è la sua missione. Certo può accadere, ma preordinarlo...non so se ho spiegato benequello che intendo.
Certamente oggi molti medici non stabiliscono nessun contatto umano col paziente che tendono a considerare "una malattia" non una persona e questo non favorisce la guarigione. Un medico però deve stare attento ai coinvolgimenti sentimentali, soprattutto se è uno psichiatra.
Ti ho fatto un romanzo e non so neanche se ho spiegato bene quello che volevo dire!
un abbraccio
eos

il 11/10/2010 alle 20:56

Ciao, Eos. Nonostante la lunghezza del tuo commento (il romanzo!) ti sei spiegata benissimo e sono d'accordo con te. Il fatto è che non sono solo le pazienti ad innamorarsi dei medici, ma anche i medici hanno le loro umane debolezze. Oltretutto anche Jung all'epoca era sposato ed in attesa del 5° figlio. Ma Sabina era una mente particolare e di lei avrebbero potuto innammorarsene molti uomini, come altrattanto di Jung molte donne. Il molto fascino, secondo me, rende la relazione matrimoniale un poco instabile. Un abbraccio, Fabio.

il 11/10/2010 alle 21:28

hai segnalato una storia d'amore contrastata
dal rapporto medico malata.
mi è piaciuta tantissimo credimi Fabio,
per me le storie d'amore sono il sale della vita.
dolce notte.
Marygiò

il 11/10/2010 alle 22:04

Dolce notte a te! Ciao, Fabio.

il 11/10/2010 alle 22:10

dubito che un medico sia così romantico da dire prendimi l'anima, no sei tu travestito, fino a quando non scrivi i nomi, che chiudono benissimo, ben costruita e piaciuta a rich.

il 12/10/2010 alle 12:26

Non so scindere i fatti crudi, dalla mia influenza. In qualcosa hai ragione, ma non sono in grado di definire i confini e di parlarti con obiettività. Un bacio, Fabio.

il 12/10/2010 alle 12:50

Prendimi l'anima è il film che narra la storia d'amore tra Carl Gustav Jung e la sua paziente Sabina Spielrein.
Che poi diventerà sua moglie.
Non ci può essere cura senza amore", afferma Jung nel film stesso, che ricorda una delle sue celebri massime: "Dove l'amore impera, non c'è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l'amore. L'uno è l'ombra dell'altro".
Che bella citazione!
Ciao Fabio.
Dora

il 12/10/2010 alle 18:20

Hai ragione: son belle le tue citazioni, a testimonianza che forse i personaggi e la loro storia ti aveva già attratto. Un bacio jungano. Fabio.

il 12/10/2010 alle 20:04