Sono ottimista di natura (ultimamente, da adolescente era quasi il contrario ...)
E spero quindi che tu abbia fervidamente ragione
Dck
NOtevole per musicalità metro ed equilibrio che solo le prime cose che mi si sono parate innanzi leggendo, poi dopo, a lettue successive come in uno sterogramma di versi mi si è composta l'immagine di assieme, intensa e personale.
bravo.
Zordoz
Sì, molto personale
ti ringrazio per i bellissimi complimenti
a struttura, suoni e immagine d'insieme
Dck
"Ottimista di natura", come scrivi in risposta ad un commento.
Quindi manda via la tristezza e credi nell'amore.
Bella l'immagine della finestra, come spunto da cui (ri)partire: prima la luce accesa che attira l'attenzione (come qualcosa che è ancora lontano, che si può soltanto immaginare, ma che diventa meta dei pensieri); poi le inevitabili domande esistenziali; e ancora un misto di immagini su ciò che potrebbe o non potrebbe essere, un susseguirsi di contraddizioni, come un vagare tra cuore e mente; infine il notare che quella finestra è accesa, l'osservare che è diventata imponente, quindi come se avesse acquisito la capacità di contenere tutto (a differenza dell'inizio che invece sembrava non contenere nulla) e sopratutto il prezioso dono di "credere persino nell'Amore" (nella parola "persino", forse sbaglio, ma ci vedo una sottile ironia).
Scusa se mi sono dilungata, ma è un capolavoro.
Sei stupendo!
Bacio grande grande.
Alessia
Più che ironia, è un mistero assoluto.
Ti ringrazio, tanto
sopratutto della forza che mi infonde la seconda riga del tuo commento
E quindi ricambio il bacio grande grande
Dck
eppure sono passati più di 10 anni, e le poesie vere sono vive, cambiano con noi, ho riletto questa tua e mi sono emozionato, davvero, ha qualcosa di religioso, la via è la nostra vita, confusa e sconclusionata, piena di desideri, aspirazioni, fallimenti, c'è una luce all'ultimo piano ma non si vede nessuno, ma la luce c'è in quella finestra enorme ergo...Cos'è quella luce se non la nostra speranza, se non Dio, o la pace, il riposo, la nostra casa, chiamiamolo come vogliamo....Mi hai fatto pensare a Kafka, tipo "il castello", l'anelito è quello, solo che lo hai detto col cuore del poeta....Un abbraccio carissimo, buon anno