PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/09/2002
Altare d'oro
di pensieri aerei,
nella sera
fiori neri
nati dal nulla.
Onde in vastità
sotterranee,
battiti felici,
corde lievi
tirate ai sensi
e restituite
a danze interiori.
Una lacrima
lasciata cadere,
perla di profondità
incomprese.
Ma accompagna colui
che a pelle strofina
violino dolce,
e i colpi riecheggianti
di tamburi folleggianti.
Piano, raccontami
su leggere dita
le rose tatuate dei destini.
Sulle tracce di infinite
leggerezze è il mare
degli occhi.
Tua è la notte, e lascia
tracce, scava di profumi l'aria,
impresse scie selvagge.
Nell'eco,
ora senza perché
un tacito cenno
e cade il velo.
Su notti d'amore
incide arroventata
fine ferita.
Ma nelle ciglia cadenti
ancora è la notte,
ancora è l'alba.
Pieni di mancanza,
cercheremo
la bellezza,
sogneremo
il cielo.


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Troppe le stupende immagini che hai creato, "fiori neri
nati dal nulla",
"Una lacrima
lasciata cadere,
perla di profondità
incomprese.
"Il bellissimo finale
Pieni di mancanza,
cercheremo
la bellezza,
sogneremo
il cielo. "
Impregnate della leggera, fragile caducità dell'uomo
che volge al cielo i suoi sogni, nella speranza di essere e non solo esistere...
Una delle tue migliori!
Bravissimo!
Ciao
Axel







il 23/09/2002 alle 12:59

La vivo come un susseguirsi di specialissime emozioni, intime e familiari, di una levità e di un coinvolgimento assoluto nella meraviglia delle immagini che dipingi, dettata da una vena lirica che riesce a toccare fitto al cuore nella tensione all'inafferrabile presa del "bello" se non attraverso il sogno azzurro. L'ergersi dell'anima nella notte dell'Universo. Non c'è una sola caduta di armonia in tutto il brano.
Che dirti Blue. Grazie.
Un caro saluto.
Max

il 23/09/2002 alle 13:35

Un piacere sentirti.
"il fatto che non scriva quotidianamente"
l'ho presa come una pausa.
In ciò ha avuto influenza la particolare situazione del sito in questi giorni.
Ho voluto prendermi tempo per pensare e sentire.
E questo mi ha aiutato:
oltre al corso delle sensazioni, in questi giorni avevo buttato su "carta" più parole.
Ma ho resistito alla tentazione di metterle subito su poetic, e inevitabilmente vedevo che giorni dopo ciò mi aiutasse a reinserirle in un contesto più ampio.
Se avessi visto l'originale di ieri, diciamo l'approdo ultimo, era quasi il doppio. Ho aspettato ancora, l'ho rivisto dopo ore e con un pò di esitazione ho tagliato molte parti, rifinito alcune immagini, riviste in altro modo più parole. E ho cancellato l'originale.
Tutto questo, in questo modo, mai fatto nelle altre poesie.
Tuttavia, John, sono rimasto immensamente colpito perchè hai quasi indovinato da quel che hai visto oggi tutto ciò che vi era dietro.
Sei entrato profondamente, l'hai sentita.
Forse consonanza d'emozioni verso la notte.
:-)
un caro saluto anche a te

il 23/09/2002 alle 19:23

Grazie, Axel.
Come dicevo nella risposta a John, è stata poesia lenta: meditata, rivista, sentita.
Mi diceva qualcuno che la poesia dovrebbe avere un occhio più vasto delle sensazioni immediate dell'ultim'ora:
raccoglierle in un "sentire" più grande.
Dipende dalle situazioni, ovviamente.
Comunque un abbraccio

il 23/09/2002 alle 19:28

Che dire a te... :-)
Grazie a te per il tuo commento,
per averla sentita, per il fatto che ti sia piaciuta.
Un carissimo saluto
:-)

il 23/09/2002 alle 19:33

:-)
grazie a te per il tuo carinissimo e gentile commento !
Un abbraccio

il 23/09/2002 alle 19:36

non ti conoscevo, ..e mi hai sorriso con le immagini di questa splendida poesia....benvenuto nel mio cuore! LL

il 24/09/2002 alle 18:21

Felice di esserci !
un abbraccio

il 24/09/2002 alle 19:35

Premetto che è stupenda, per i miei gusti, e di livello molto alto per qualità, forse dal punto di vista perlopiù della ricercatezza.
Difficile esprimere qualcosa di generale sul componimento, ma l'impatto emozionale è fortissimo, sei un profondo e abile evocatore di immagini. Fa pensare a tutte le sensazioni di mancanza e di impotenza che il chiudersi della giornata suscita nell'animo, al momento di disillusione sulla propria condizione esistenziale, affidato magari alle note di uno strumento musicale (adoro il violino), al dubbio sull'efficacia dell'amore per appagare il desiderio del Bello (inappagabile?).
Dovessi leggere questo commento, ti prego di correggere gli sbandamenti nell'interpretazione.
Molto bella, complimenti.
Ciao
Dario

il 02/11/2002 alle 17:09

Dario ! Ma guarda...ho letto solo ora questo tuo commento...l'avevo perso...
Ti ringrazio, comunque la tua interpretazione è senz'altro buona, nella chiave generale di questa poesia : che va a due vie, una originata dalla condizione particolare che attinge ai ricordi e alle sensazioni dirette, l'altra che si apre, sfiora un simbolismo leggero ma più ampio su un modo di sentire, in un dato momento, il battito della vita.
La condizione esistenziale può essere in questo senso, un continuo oggi : un sottile e precario equilibrio di luce ed ombra, fuori dal "senso della vita" che ci permette di capire, accettare il vissuto.
La Bellezza non è inappagabile, ma è anche sfuggente, ha essa stessa l'incertezza propria della vita e della foglia tremante al vento.
Un caro saluto

il 29/11/2002 alle 10:06