PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/09/2010
Ritiro il biglietto e mando il borsone,
per essere più libero, almeno nei movimenti,
e passo,dopo una breve fila,dall’altra parte,
quella degli imbarcati (nel senso tecnico della parola!).
Il poliziotto è duro e meticoloso;
dà uno sguardo a me ed uno al passaporto;
poi si insospettisce e consulta un grosso libro;
sarà per vedere l’origine dei suoi e dei miei mali,
o è un ritorno alle radici comuni
o non è sicuro di se come non lo sono io!
E’ proprio vero!
Gli esami non finiscono mai e sono reciproci.
Poi sotto un arco, ma non di trionfo;
solo per dimostrare che non si hanno cattive intenzioni,
né armi o su di lì.
Sono quasi il primo a prendere
il “boarding pass”(carta d’imbarco)
e mi concedo il lusso di fare “shopping” anch’io:
tre bottiglie di vino a trentasei euro:
lo chiamano “duty free”!.
Devo dirlo a mio suocero che il vino lo produce
ma lo vende agli amici per ricavar le spese.
Resto in attesa.
L’uscita ventuno ci immette in un corridoio
che porta direttamente sull’aereo:
un fuso immenso e ricco di colori e di poltrone.

continuaq..ninomario scotece
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i poliziotti chissà perchè si insospettiscono sempre quando non si trovano di fronte a criminali: forse perchè un criminale è abituato ad assumere l'aria innocente mentre una persona onesta si emoziona sempre di fronte alla legge!
i duty free sono fatti apposta per fregare i viaggiatori, che spesso per vincere la noia dell'attesa vi entrano e non ne escono quasi mai a mani vuote. E' tutto calcolato! Meglio che non lo dici a tuo suocero: il suo vino potrebbe diventare aceto!
aspetto curiosa il decollo.
un abbraccio
eos

il 24/09/2010 alle 19:11

no comment, all is right
a domani
abbraccio
ninomario

il 24/09/2010 alle 19:46