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Pubblicata il 23/09/2010
Cos’è la spiritualità?

È il tentativo risoluto
di rendere l’individuo
capace di manifestare,
in tutta la sua pienezza,
la consapevolezza cosmica
presente fuori e dentro di sé.
Questo significa liberarsi
della propria animalità
e sviluppare tendenze divine,
abbattere le barriere tra Dio e la Natura
e riconoscerne l’unità fondamentale.

È un modo di vivere,
non è qualcosa di separato dalla vita,
bensì è come il caldo respiro dell’aurora
che fuga tutte le nebbie accovacciate
sui nostri interiori spigolosi picchi.
Ma è anche il duro frastaglio dei crinali
che si ricompone in curve melodiose
con i policromi mosaici del cielo.
È questa valle capricciosa davanti a me che,
sbadigliando pigra, come i suoi uomini,
sveglia la pianura con una piuma di fumo,
impennacchiando l’orizzonte d’amore.
Quattro passi lungo le colline sinuose
che mi circondano a perdita d’occhio,
bardate a meli e a peschi,
mi faranno certamente meglio intuire
la natura come viene guidata dall’amore.
Vago un po’ stordito dalla calura
di questa verdeggiante campagna,
dove candidi e profumati panni,
stesi al sole cocente di luglio,
sembrano invitarmi con mille moine
a ristorarmi tra le ondulanti ombre.
L’estate qui ha il sapore delle cose semplici,
come la dolcezza delle pesche appena colte,
prezioso dono dell’amore intriso nel sudore.
Mangiare una mela è come immergersi
nell’aspro zuccherino piacere dei luoghi;
è un viaggio nella bella stagione,
un tuffo in un rinfrescante benessere,
una boccata di vigore e di allegria,
insomma un canto di gioia alla vita,
con le sue asprezze e dolcezze insieme,
corroborata dalle virtù della natura
che qui dà forse il meglio di sé.

Oggi la gente pensa che la spiritualità
non abbia relazione con la vita secolare,
con le azioni di tutti i giorni,
ma questo è un errore grossolano:
la Divinità vera è una combinazione
di spiritualità, umanità e obblighi sociali.
Ogni azione nasce dalla spiritualità;
è il Divino che lega la spiritualità
all’umanità e quindi all’esistenza sociale.
Dipende solo da noi voler vedere la vita
di colore rosso… oppure tutta azzurra.
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tre azioni per migliorare
dare da mangiare agli animali
curare le piante
amare il prossimo :-) ciao

il 23/09/2010 alle 22:40

in una sola parola: amare gli esseri!
ciao caro

il 23/09/2010 alle 22:56

mi ha colpito molto e condivido la definizione che dai all'inizio della spiritualità, Natura e Dio che si danno la mano... ma la natura che si fa azione mi lascia molto più perplessa, lo spirito è intrecciato al difetto originale e la mela può essere avvelenata...
tendo a credere a un rapporto diretto e personale con quel Dio che può anche non aver bisogno di azioni, grazie per ciò che hai scritto, Rich.

il 23/09/2010 alle 23:11

Si, la spiritualità è un "modus vivendi", un caldo respiro nella natura e nell'amore universale nella vita di tutti i giorni.
Bellissima esposizione e riflessioni lette con interesse.
Un caro sasluto,
helan

il 24/09/2010 alle 01:51

La natura è azione per antonomasia, è movimento vitale. Quand’anche un corpo venisse abbandonato dallo Spirito Vitale in esso incarnato fino ad un attimo prima, si direbbe che quel corpo è un cadavere e tuttavia la sua immobilità cadaverica non significherebbe corpo morto, perché volendo solo pensare alla sua putrefazione dovremmo convenire che in esso c’è comunque vita, che si trasforma ma non è distruttibile,
questa vita è nella natura tutta ed è il rovescio della medaglia che chiamiamo Principio Divino (Tattva)
che è anche definito Spirito o Dio. Dio è l’Immoto e il Movimento, è il Suono Primevo (AUM) ed è il
silenzio. In poche parole quando si parla di Dio si deve necessariamente parlare dei Suoi attributi che
Gli vengono affibiati dagli uomini, tali attributi nel Vedanta sono detti Maya.
Perciò Dio e Maya sono indissolubilmente uniti in una sola Persona; possiamo dire che il Principio Spirituale (il Tattva) ha un’Ombra (la Natura) che è detta in sanscrito “Maya”.
L’azione quindi appartiene a Dio, ma contemporaneamente Egli ne è solo il Testimone, nel bene e nel male.
Il rapporto con Dio è sempre diretto, perché quando pensi, Lui pensa, quando piangi, Lui piange, quando
soffri, Lui soffre, ecc., pur restando il Tattva Puro, Immortale, Eterno.
Tutto il “mistero” sta solo nella Consapevolezza o meno di Quel Principio Assoluto, Consapevolezza del Sat-Cit-Ananda, cioè della Esistenza Intelligente e colma di Beatitudine.

Grazie del tuo gradito commento
Un abbraccio

il 24/09/2010 alle 10:23

Grazie helan, sei molto gentile.
Un caro saluto anche a te.

il 24/09/2010 alle 10:24

la spiritualità è il nostro modo, personale e unico di entrare in contatto con la vita dello spirito e con il divino che è dentro e fuori di noi.E' un cammino interiore e non ubbidisce a regole o riti, ognuno segue un suo proprio modo...ma l'approdo è uguale: l'azzurro che è nella vita, fuori e dentro di noi.
piaciuta tantissimo!
un abbraccio
eos

il 24/09/2010 alle 12:14

perfetto! commento che mi regala grande gioia.
grazie eos

il 24/09/2010 alle 13:43

Ho letto con piacere questa tua che è un inno alla natura ed un inno alla spiritualità. Un caro saluto. Giorgio

il 25/09/2010 alle 21:23

Grazie Giorgio, è proprio un inno alla spiritualità e
quindi anche alla natura.
un caro saluto

il 26/09/2010 alle 12:52