PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/09/2010
Tu
che sei venuto in casa mia a contare
le briciole sul pavimento
mentre mi riempivi il tinello di foglie
morte;
tu, che con una mano carezzavi il tavolo
e con l'altra scavavi sotto i miei piedi;
tu, con i tuoi sessantamila e rotti chilometri
di nullità;
tu, con gli occhi vuoti di un lavandino in disuso.

Con il potere conferitomi da due
sacchi di paglia, un sottopentola e
una serranda cresimata dalla grandine
il ventuno agosto scorso, io
ti nomino -Cancello che sbatte-
Per il resto
ho trovato molta più sostanza nel numero nove di
Playboy.
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ironica ed amara..mi è piaciuta molto

il 23/09/2010 alle 10:11

ma che colpa ne ho io se ospiti gente con gli occhi vuoti di un lavandino in disuso? Per il resto ho trovato molta più sostanza in briciole e foglie e chilometri di nullità, cancello che sbatte sembra nome da indiani, originale, rich.

il 23/09/2010 alle 10:31

Delle tue questa mostra femminilita'. Ed avrebbero potuto scriverla di me. Sono sostanzioso almeno quanto un centerfold, certo non un intero numero.

il 23/09/2010 alle 13:16

bella molto bella.

il 23/09/2010 alle 16:20

piaciuta voto :-)

il 23/09/2010 alle 20:53

grazie.

il 25/09/2010 alle 15:12

Infatti, nessuna. Figurati, se avessi potuto evitarlo lo avrei fatto.

il 25/09/2010 alle 15:29

Femminilità? Si certo, indubbiamente. Tracima di femminilità direi!

il 25/09/2010 alle 16:00

Grazie.

il 25/09/2010 alle 16:00

grazie

il 25/09/2010 alle 16:02

Che spada affilata che è questa poesia!Bella!

il 14/03/2013 alle 15:33