PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/09/2010
Se ne vanno in ciotoli e frantumi i ricordi

Se ne vanno in lacrime gli occhi, rotolano come onde al divenire di una spiaggia
trasformandosi in case idee altri occhi e malinconie selvatiche raccolte da dita fragili di mani possenti.

Se ne vanno i giorni come fucilate al petto squarciando il tempo dilatandosi in fretta ferite buie
e il sangue non c'è soltanto occhi escono da queste labbra di tagli profondi da questi sfondi di mare e di viaggi
sono soli e lune sole e solitarie notti gli occhi del futuro
Se ne vanno i ladri come pensieri i ladri di ieri di oggi come farfalle di marmo si posano su statue di vento.
E penso. E penso. E sciagure infantilistiche immature scene di uomo fragile di animale immobile granello di sabbia
no, sono un occhio. Sono l'occhio e lo sguardo senza il quale sare solo mani che scrivono testa che immagina
gambe camminare lungo vicoli di ortiche. Sorridi sorridi sorridi ancora e sciogli questo nodo pesante roccia urlante che mi tortura la gola
dove è chiuso un'occhio legato e bendato eccecato dai riflessi del cuore.
Se ne vanno le mie sicurezze tutte le corde pe salire in cima e i chiodi da roccia se ne vanno e
io, sono nient'altro Che un occhio in mezzo alla bufera.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)