PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/09/2010
Per luna una lampada da tavolo

per cielo un bigio intonaco friabile

e libri muti. Sanno se auspicabile

sia tacere o sussurrare come un diavolo

tentatore un cantico consolatorio.

E' desolante lo scroscio dei wc

d' altrui bisogni - e quando maledì

l' uomo del terzo piano l' ostensorio

di brache ed intimo volanti.

Alle case del centro si ripara noi sfollati

già adulti, gente sola, indubitati

professionisti degli amori erranti.

Alle case del centro le lettere d' amore

formano pacchetti ciancicati

o le vedi sparse come bozzetti sbagliati

d' un artista, che so d' un pittore.

Fogli in velina delicati come Bibbie

attesi in spasimo, sempre tardi

quando senti, lo senti nei precordi

che stavolta va, stavolta non finisce.

Mi dirai poi, amico, se hai avuto torto.

Io rivedo gl' intonaci gualciti

e indovino i pochi watt, la febbre, i miti

che c' inventiamo all' ombra del ricordo.

Ricostruzioni, analisi e dolore

e inappetenza, e musica claustrale

perchè non sfioreranno queste scale

le scarpette che le donasti con amore.

Pensate a noi morti d' amore (autunnale

però e più sfiorito in quelle case

di single, troppo adulti per sperare

non abbastanza vecchi). Se vale.
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