Per luna una lampada da tavolo
per cielo un bigio intonaco friabile
e libri muti. Sanno se auspicabile
sia tacere o sussurrare come un diavolo
tentatore un cantico consolatorio.
E' desolante lo scroscio dei wc
d' altrui bisogni - e quando maledì
l' uomo del terzo piano l' ostensorio
di brache ed intimo volanti.
Alle case del centro si ripara noi sfollati
già adulti, gente sola, indubitati
professionisti degli amori erranti.
Alle case del centro le lettere d' amore
formano pacchetti ciancicati
o le vedi sparse come bozzetti sbagliati
d' un artista, che so d' un pittore.
Fogli in velina delicati come Bibbie
attesi in spasimo, sempre tardi
quando senti, lo senti nei precordi
che stavolta va, stavolta non finisce.
Mi dirai poi, amico, se hai avuto torto.
Io rivedo gl' intonaci gualciti
e indovino i pochi watt, la febbre, i miti
che c' inventiamo all' ombra del ricordo.
Ricostruzioni, analisi e dolore
e inappetenza, e musica claustrale
perchè non sfioreranno queste scale
le scarpette che le donasti con amore.
Pensate a noi morti d' amore (autunnale
però e più sfiorito in quelle case
di single, troppo adulti per sperare
non abbastanza vecchi). Se vale.