bello quel "di me dicono che non esisto", ed è ancora piu'bello questo autoproclamarsi diverso con la serena accettazione delle conseguenze che inevitabilmente "il mondo"può adottare..ciao Fabio
Cara, Maria Rosa, la mia non è una poesia autobiografica, ma una dedica ad una persona diversa che sogna una vita normale. Un abbraccio, Fabio.
le lacrime le versavo su libri sbrandellati, macchiati, per buona parte illeggibili, già usati dai mie tre fratelli maggiori, altro che pergaminati possedutii solo dal vescolo!
siamo nella società dell'immagine: esisti se appari, sei sentito se urli,e fai parte del gregge se ti uniformi. Altrimenti sei un lupo fuori dal branco. Cosa vuoi che importi a questo mondo se scrivi su pergamena il pianto del tuo cuore? Ci si può ricavare dell'utile in termini monetari? La tua sofferenza fa notizia per un pubblico affamato di scandali? No? Allora sei inutile, come i tuoi sogni di un raggio di sole e di un affetto sincero.
Ma di lupi fuori dal branco il mondo è pieno, solo non sono visibili, basta cercarsi...prima o poi ci si trova!
bella, molto bella.
un abbraccio
eos
Un commento da incorniciare. Sei fantastica! Ma non dirlo in giro che sono parole mie! Un bacio lieve. Fabio.
Forse non bisognerebbe vedere sempre il mezzo bicchiere vuoto! Pensa a coloro che avendo grandi capacità intellettive, non possono accedere all'istruzione? Come dovrebbero sentirsi? Accontentati di quello che sei e di quello che hai! Ma se invidi che cose che possiede un vescovo, nulla nella vita ti poteva impedire di prendere i voti ed intraprendere la carriera ecclesistica. Tanto, secondo te, i consacrati non sono tutti corrotti? Uno in più non avrebbe cambiato niente! I fogli pergamenati (specifico) sono le sofferte poesie di una creatura che sicuramente soffre più di te ed alla quale io ho scritto questa dedica. Ciascuno deve prendere per mano il proprio destino con dignità e forza. Il pianto, l'auto-commiserazione non migliorano la qualità della vita. Sappilo! Ciao, Fabio.
Mi è piaciuta questa tua. Anche commosso. Appartieni a quelli che non fanno rumore (bella l'espressione delle lacrime che fanno meno rumore...)
Con affetto
Fabio
Non potevo indovinare che non era autobiografica,ma anche quella persona diversa avrà qualcuno che le vuole bene e quindi non è invisibile.Ciao
Per invisibilità, intendo l'isolamento totale. Vale a dire l'impossibilità di avere un lavoro, quindi l'autonomia economica, e poi, una vita affettiva difficile, perché la solitudine più profonda e disperata è quella che ci fa vivere separati in noi stessi (ad esempio, la schizzofrenia ci fa confondere la nostra malata immaginazione con la realtà e quindi viviamo in uno stato di profondo disorientamento, oppure gli stadi più avanzati della depressione che non ci permettono di condurre una vita normale e obbligano il paziente alla psicoterapia e al trattamento farmacologico a vita). Spero di essere stato chiaro ed esaustivo. Un bacio, Fabio.
ti può capire solo chi l'hà vissuto da vicino
questo immenso dolore senza rumore come dici.
è una dedica che hai scritto col cuore.
che Dio ti benedica per la tua sensibilità
che non è da tutti. grazie Fabio per questa tua bella poesia.
baciotto particolare.
Marygiò
La bellezza di certe persone è nel loro cuore, poiché nonostante i grossi problemi da cui sono afflitte, sono dolci, romantiche, sognatrici. Il rischio per uno di noi è lasciarsi trascinare nel loro mondo e considerarle persone affidabili, mentre invece non lo sono per ovvi motivi. Sono sensibile al dolore assoluto, totalizzante, che non offre spiragli. Hai ragione: l'ho scritta col cuore! Un bacio per averlo afferrato. Fabio.
Qualche pesce nuota fuori dall'acqua, altri di noi nuotano in superficie e una piccola parte perlustra le profondità degli abissi. Mi piacerebbe far parte di quest'ultima categoria di pesci. Ciao, Fabio.